A Matteo Marzotto il Sigillo di Ateneo dell’Università di Urbino: “Per me che ho studiato poco è un onore”

di ALICE POSSIDENTE, riprese di NICCOLÒ SEVERINI

URBINO – “Scusate, sono molto emozionato”. Quando il rettore Vilberto Stocchi lo ha introdotto, ha cominciato a parlare ma dopo pochi secondi si è dovuto fermare per la commozione. Matteo Marzotto, imprenditore di successo, questa mattina ha ricevuto il Sigillo d’ateneo dell’Università di Urbino: “Per me, che ho studiato poco, è un onore parlare in un’aula colma di studenti”.

Matteo Marzotto, 56 anni, proviene da una famiglia di industriali della lana sin dal 1836.  Si definisce più volte fortunato, durante la sua lectio magistralis dal titolo ”Guardando all’intrapresa sostenibile. Tra ‘uomo al centro’ e globalizzazione” che ha tenuto alla platea di studenti nell’Aula Magna di Palazzo Battiferri.

Sono continui i riferimenti familiari, soprattutto al nonno Gaetano, venuto a mancare quando lui aveva solo sette anni, ma comunque una figura molto presente. L’ “uomo al centro” che ha ispirato il titolo della conferenza è proprio lui che, tra gli altri insegnamenti, gli ha trasmesso la consapevolezza che “il concetto di ricchezza va umanizzato”. “Essere un ‘uomo al centro’ all’imprenditore in realtà conviene, ma bisogna capire che creare ricchezza non è soltanto una questione di soldi”, puntualizza Marzotto.

Altra icona familiare è stata la sorella Annalisa, di nove anni più grande di lui, morta di fibrosi cistica nel 1989: “Mi ha trasmesso la parte più illuminata dei Marzotto”. È stata la sua scomparsa a spronarlo a creare la Fondazione per la ricerca sulla fibrosi cistica, di cui oggi è vicepresidente. “Lo sto dicendo con molta umiltà ma anche con molto orgoglio – sottolinea l’imprenditore – la genetica è il futuro. Abbiamo 900 ricercatori attivi per cercare una cura alla fibrosi”.

Occhi puntati anche sulla sostenibilità e sull’ambiente. Si dice preoccupato per il futuro e preme per una necessità di avere una cultura tecnica riguardo al tema: “Vado in bici, ho fatto della resilienza il mio stile di vita”.

Rivolgendosi agli studenti, ha sottolineato più volte l’importanza degli studi: “Essere qui, per voi, è un vantaggio competitivo straordinario. Formatevi con tutto l’impegno e la passione del mondo, siete nel posto giusto, tanto poi sarà la vita a formarvi”.

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