Acqualagna: ubriaco, tenuto ‘al guinzaglio’, ruppe il naso a un carabiniere. A processo per lesioni

Articolo rettificato il 20/03/2018
In una precedente versione avevamo scritto, erroneamente, che l’imputato era nudo. Era invece a torso nudo. In sede d’udienza, inoltre, il vice comandante dei carabinieri non ha fatto riferimento esplicitamente a una chiamata “per rissa”. Ce ne scusiamo con i lettori e con l’interessato.

URBINO, 20 MAR. – Quando l’allora vice comandante della stazione dei carabinieri di Acqualagna, Enrico Di Nardo, era arrivato al Pole Position la sera del 24 dicembre 2015, aveva trovato Sasha Iodio a torso nudo, trattenuto dal padre e da un vicino di casa con una corda al collo. Era fuori servizio ma si era precipitato lo stesso al locale, rispondendo a una chiamata. Questo è emerso dall’udienza tenutasi ieri al Tribunale di Urbino.

Secondo la ricostruzione dell’accusa (pm Enrica Pederzoli), Iodio aveva bevuto parecchio e il padre lo aveva immobilizzato legandogli una corda al collo per tentare di calmarlo. Senza riuscirci. All’arrivo di Di Nardo, l’ebbrezza di Iodio ha di nuovo ripreso il sopravvento. Dopo essere riuscito a liberarsi ha aggredito il militare in borghese, rompendogli il naso con un pugno. Per questo Di Nardo è rimasto fuori servizio per 41 giorni e Iodio ora è a processo per lesioni aggravate.

Il racconto dei testimoni

Diversi testimoni in aula hanno raccontato quello che hanno visto. “Al momento del mio arrivo Iodio non si trovava più nel locale ma poco distante – ha riferito Enrico Di Nardo – il ragazzo era a torso nudo, immobilizzato con una corda al collo dal padre e dal vicino di casa”. Di Nardo allora si era intromesso per capire cosa stesse succedendo: “Ho gridato: ‘Che cazzo state facendo?’.  Non ho fatto in tempo a fare altre che Iodio si è gettato contro di me. Il padre mi ha allontanato ma dalle spalle è arrivato Sasha e mi ha colpito all’orecchio sinistro. Quando è partito il secondo cazzotto ho tirato la testa indietro e sono stato colpito sul naso. Dopodiché è scappato. Ho subito la rottura della cartilagine, sono stato 41 giorni assente dal lavoro, tutti certificati. Il naso adesso va rotto tutto e rifatto, l’ho tenuto così fino al giorno dell’udienza perché è una prova in più”.

Simone Dormicchi, vicino di casa degli Iodio, ha dichiarato che al momento dell’accaduto stava mangiando. Insospettito da alcuni rumori, era poi uscito e aveva visto Sasha e il padre picchiarsi. “Non riuscendo a fermare i due, ho chiesto aiuto alla vicina che ha chiamato i carabinieri”. Aveva poi aiutato l’uomo a immobilizzare il figlio che, in preda alla furia, sferrava calci e pugni in ogni direzione. “Ho preso un morso nel braccio da Sasha. Dopo circa 15 minuti è arrivato Di Nardo, ha cercato di dividere le due persone così ho lasciato fare a lui, sono entrato in casa e quando sono riuscito l’ho trovato con le mani al volto e perdeva sangue. Mi sembrava che il ragazzo fosse ubriaco, non camminava bene. Era a torso nudo e continuava a picchiare il padre con violenti calci e pugni.”

La proprietaria del circolo Pole Position, Cinzia Esposto, è arrivata al locale alle 19:30 per un cambio turno con la cognata. “C’era Sasha davanti al bancone visibilmente alterato. Voleva bere ma mi sono rifiutata perché era ubriaco. Mi veniva dietro, era molesto. Mi sono chiusa in bagno e ho chiamato mio marito. Poi è arrivato il padre del ragazzo che voleva portarlo via dal locale e si sono menati”. Il marito della signora, Alessandro Foglietta, ha detto che i due Iodio hanno litigato violentemente prima di lasciare il locale. “Quando sono arrivato Sasha era molto agitato e all’arrivo del padre hanno iniziato a litigare, l’ha scaraventato contro il muro, poi per non colpirlo ha dato un pugno alla porta del bagno e l’ha rotta”.

Di Nardo si è costituito parte civile.  L’udienza è stata rinviata dal giudice monocratico Andrea Piersantelli, al 22 novembre 2019.

(r.s.)

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