Ordinanza locali, gli altri candidati sindaco contro Gambini: “Serve il dialogo, non proibizionismo”

di ELIA FOLCO

URBINO- Il sindaco di Urbino, Maurizio Gambini, ha annunciato la sua volontà di prolungare l’ordinanza sull’orario di chiusura dei locali di Urbino (alle ore 2 durante la settimana, alle 2:30 nei festivi) di altri due mesi: “Altri sessanta giorni, poi chi ci sarà valuterà se farla diventare regolamento o no” ha detto al Ducato riferendosi all’appuntamento elettorale del 26 maggio che potrebbero segnare un cambio alla guida della città. Alle parole del sindaco hanno risposto gli altri candidati che lo affronteranno alle prossime elezioni del 26 maggio, ribadendo le posizioni già espresse in precedenza: non si può bloccare la vita notturna degli studenti di Urbino in maniera così autoritaria. Tutti professano, invece, la via del confronto.

Rosati: “Una manovra proibizionista”

Mario Rosati, il candidato di Cut liberi tutti e Urbino al centro, sceglie la strada del dialogo, mantenendo la linea da sempre dichiarata: “La maniera in cui è stata attuata questa ordinanza è proibizionista e autoritaria, non ha tenuto conto di una condivisione con la cittadinanza, con i commercianti, con studenti e ragazzi, con nessuno”. Rosati ammette che trovare una soluzione in grado di accontentare tutti non sia facile, ma bisogna cercare comunque cercare quella più opportuna: “Se l’idea della città è tenere conto dell’università come motore di sviluppo e rilanciare il centro, bisogna puntare a un percorso condiviso che tenga conto di tutti questi elementi e porti alla migliore soluzione possibile, senza trascurare le esigenze dei cittadini” conclude Rosati.

Lauricella: “Mossa acchiappavoti”

Gabriele Lauricella, candidato del Movimento Cinque Stelle, pone l’accento sull’importanza degli studenti all’interno di Urbino, ai quali, afferma, è sbagliato imporre una legge che ha solo carattere repressivo: “Bisogna creare un rapporto con gli studenti. I metodi usati non sono corretti. Se proprio si vuole insistere, bisogna incentivale le alternative fuori dal centro storico”.
Anche Lauricella pone l’accento sulla ricerca del dialogo e del confronto, con gli studenti e coi commercianti del centro storico: “Non si può porre un’ordinanza senza aver prima aver fatto chiarezza, si è creato soltanto un muro contro muro” dice ancora il candidato pentastellato, che sulla decisione del sindaco aggiunge che è solo “un modo per accaparrarsi i voti all’interno del centro storico”.

Londei: “Abolirò l’ordinanza, non siamo nel ’68”

Giorgio Londei, candidato sindaco per Prospettiva Urbino, Nel bene comune, Uniti per Urbino e Moderati per Urbino, ha le idee ben chiare: “Io non ho mai fatto ordinanze di questo tipo quando ero sindaco, se dovessi essere eletto la abolirò; i ragazzi vanno tutelati, sono una risorsa sia culturale sia economica. Io ho vissuto il ’68 a Urbino, lì sì che la situazione era complessa”.

L’ex sindaco è convinto che con gli studenti sia possibile instaurare un dialogo senza alcuna difficoltà, per giungere a una “convivenza pacifica tra studenti e cittadini”. E proprio a proposito del buon rapporto con gli universitari ricorda un episodio di trent’anni fa.

“Durante la mia prima carica, avevamo organizzato un incontro tra i ragazzi e Sandro Pertini: ci sono stati certo punti di vista differenti, ma non abbiamo avuto alcun problema. I Servizi segreti non volevano che si incontrassero, ma per fortuna lui ha insistito. Ricordo che andammo io, lui e Carlo Bo ai Collegi. Una bella esperienza, che dimostra come si debba avere un rapporto aperto; poi ovviamente bisogna che tutti siano responsabili, ma questo vale sia per gli studenti sia per i cittadini”. Incontri con i rappresentanti degli studenti, con l’università e con l’Ersu: l’idea di Londei è questa, già attuata durante gli scorsi mandati, rifiutando totalmente l’idea di un’ordinanza.

Il Ducato ha provato a raggiungere il candidato di  Sinistra per Urbino e Articolo 1 Mdp Donato Demeli, e darà conto delle sue dichiarazioni non appena disponibile.

Gambini: “I locali devono rispettare le regole”

Il sindaco ha anche commentato i provvedimenti della Polizia che hanno disposto la chiusura del Bosom e del Buta, che permettevano ai clienti di ballare al loro interno: “Nessun locale del centro storico di Urbino ha l’autorizzazione da locale danzante. I locali del centro storico hanno licenze da pub o somministratori di bevande – ha detto il sindaco, che poi ha aggiunto – se ottengono l’autorizzazione e la sicurezza è garantita, la situazione è diversa”. Per ottenere l’autorizzazione è necessario fare domanda al Suap (sportello unico per le attività produttive). “Ci sono già stati in passato casi di questo tipo. Non c’entra nulla il fatto che lo facciano da trent’anni”, ha concluso Gambini.

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