Yunus, il “banchiere dei poveri”, Nobel per la Pace, a Urbino riceve il Sigillo d’ateneo

di ALICE POSSIDENTE

URBINO – Ventisette dollari. Questa la cifra del primo prestito che fece nel 1976 Muhammad Yunus agli abitanti di un villaggio nel suo Paese natale, il Banghladesh. Da qui, l’ideazione del microcredito in senso moderno. Idea che 30 anni dopo (nel 2006) è valsa all’economista e banchiere bengalese, il premio Nobel per la pace. Il 20 maggio era a Urbino e a Fano, dove ha inaugurato lo “Yunus Social Business Centre” e ha ricevuto il Sigillo d’ateneo dell’Università di Urbino.

Prestare denaro “sulla fiducia”

Muhammad Yunus oggi è conosciuto in tutto il mondo come “il banchiere dei poveri”. Prestare soldi a chi non ha garanzie, grazie a un sistema basato esclusivamente sulla fiducia. Tutto cominciò nel 1974, durante la carestia che colpì il suo Paese. Sperimentò, così, nuovi approcci economici. E partendo da prestiti fatti a persone escluse dai circuiti finanziari, in modo da proteggerli dall’usura, nel 1976 fondò la Grameen bank, una banca rurale trasformata in seguito in un istituto di credito a statuto speciale. Il primo prestito, 27 dollari, era pari al costo del bambù per costruire 42 sgabelli in un villaggio schiavizzato dagli usurai. Ventisette dollari che equivalevano al prezzo del riscatto della libertà dell’intero villaggio.

Muhammad Yunus

Oggi il sistema del microcredito è esteso in tutto il mondo, con nove milioni di clienti. Il 97% sono donne, la maggior parte di loro poverissime, analfabete e senza alcuna garanzia. “Parlare di garanzie ai poveri significa porre un ostacolo insormontabile”, ha sottolineato Yunus. Eppure il tasso di restituzione del denaro prestato è altissimo, pari a oltre il 99%.

La giornata

Nel pomeriggio del 20 maggio il professor Yunus ha inaugurato, nella facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Urbino lo “Yunus Social Business Centre”, centro di ricerca internazionale sull’economia sociale che farà capo a una rete internazionale e sarà diretto dalla professoressa Elisabetta Righini, docente di Diritto commerciale. “Lo scopo del centro – ha detto Yunus – è trovare nuovi punti di vista, nuovi modi di pensare per uscire da questo sistema che noi crediamo giusto ma non lo è.”

Alla cerimonia del taglio del nastro hanno partecipato anche il rettore dell’Università di Urbino Vilberto Stocchi e il direttore di dipartimento di Giurisprudenza Paolo Morozzo della Rocca.

Il taglio del nastro all’inaugurazione dello Yunus Social Business Centre dell’università di Urbino

La cerimonia si è poi spostata a Fano dove, al Teatro della fortuna, gli è stato conferito il Sigillo di ateneo. Durante la lectio magistralis, il professore si è detto emozionato e onorato di indossare un “vestito così importante”, riferendosi alla toga universitaria. Al termine della cerimonia è andata in scena, in anteprima mondiale, l’opera lirica 27 dollari liberamente ispirata al libro Il banchiere dei poveri, pubblicato dal professor Yunus nel 1999. Lo spettacolo rappresenta una realtà immaginaria, dove la povertà è solo un ricordo. Di fatto, il futuro immaginato da Yunus, in cui le parole finali dell’opera lirica danno speranza di una vita migliore ai milioni di persone a cui Yunus tende una mano: “Se smetti di pensare che una cosa è impossibile e cominci invece a considerarla possibile, ti sorprenderà la velocità a cui la vedrai realizzarsi. Aspira all’impossibile”

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