Urbino, elezioni comunali: “Vecchi” e “nuovi” a confronto. I candidati su Tgr Marche

Gambini, Londei, Lauricella, Rosati e Demeli a confronto
di ELIA FOLCO

URBINO – Un punzecchiarsi costante tra Londei e Gambini, in cui il primo accusava il secondo di aver causato il degrado della città, mentre l’attuale sindaco portava i risultati ottenuti dalla sua amministrazione. Nello studio del Tgr Marche per la Tribuna elettorale sono intervenuti i cinque candidati sindaco al comune di Urbino: Maurizio Gambini, Giorgio Londei, Gabriele Lauricella, Mario Rosati e Donato Demeli.

A ognuno di loro la moderatrice del programma Cesarina Trillini ha posto delle domande sui problemi della città ducale, a partire dalla questione del turismo passando per il problema della viabilità, concludendo con la raccolta differenziata. I candidati hanno risposto uno per volta, rispondendo anche alle affermazioni degli altri, senza però mai sfociare nel botta e risposta.

“Vecchio” e “nuovo”

Londei ha attaccato l’attuale amministrazione: “Nell’ultimo anno le presenze negli alberghi sono scesi di 200.000 unità – ha detto l’ex senatore – bisogna rimediare a ciò che non è stato fatto in questi cinque anni”. Più volte la coalizione che sostiene l’ex sindaco ha contestato l’operato dell’amministrazione, e anche in questa occasione ha ribadito la necessità di un cambiamento e di un ringiovanimento della politica, che lui vuole proporre con la sua lista (anche se proprio Londei è il candidato più ‘anziano’ e la sua coalizione ha la seconda più alta età media tra quelle in corsa).

L’attuale sindaco ha risposto sottolineando il valore del suo lavoro, “Potremmo anche non parlare per niente, bastano i fatti a dire quanto abbiamo fatto per Urbino” ha più volte sottolineato durante i suoi interventi, riproponendo l’immagine dell’ “uomo del fare” con cui si è ricandidato alle elezioni. “Noi abbiamo già realizzato tutto quello che loro portano in campagna elettorale, mi sembrano solo dei rancorosi”. Lancia però quello che sembra un ramo d’ulivo a Lauricella “con cui ho avuto a che fare più volte in questi cinque anni, ed è sempre stato corretto”, forse in vista del ballottaggio.

Il candidato del Movimento Cinque Stelle invece si è posto come la forza politica nuova, in grado di portare il cambiamento. “Noi da opposizione in questi cinque anni abbiamo ottenuto buoni risultati. Gambini è all’amministrazione da vent’anni, Londei è diventato sindaco quando io avevo un anno. Noi siamo gli unici a non avere responsabilità sul declino di Urbino”. Anche con lui Londei ha un piccolo scontro: dopo che Lauricella ha ricordato che è stato proprio con Londei sindaco che la ferrovia è stata chiusa, l’ex senatore ha mostrato un articolo di giornale in cui si raccontava di come lui si fosse opposto alla chiusura.

“Noi come proposta siamo la vera novità sul panorama elettorale – ha detto invece Rosati – il nostro programma è nato da un confronto fra le nostre tre liste e proprio il confronto sarà alla base del nostro metodo di lavoro, per arrivare a una città che non ha paura del futuro, e si preoccupa per i giovani”. La via del dialogo è l’arma su cui punta il candidato del PD, sia all’interno del Montefeltro, sia con i comuni vicini e il centro di Pesaro.

L’ultimo a parlare, secondo l’ordine stabilito in studio, è stato il candidato di Sinistra per Urbino, che invoca un grande cambiamento: “Non parlo solo dell’ultima amministrazione, serve un cambiamento di passo nel metodo e ragionare su larga scala, confrontandosi con l’entroterra su questioni importanti come quella della sanità”. Demeli poi ha ricordato polemicamente quando Gambini faceva parte dei gruppi di centrosinistra che ha più volte attaccato nei suoi interventi.

Università, sanità e collegamenti

Il primo punto trattato è stato quello culturale, che si è legato a quello dell’università. Urbino dispone di un patrimonio culturale unico, hanno detto tutti, che però solo secondo il sindaco vengono sfruttati con successo: sul discorso dell’università invece si limita a far notare a Londei che il numero di iscritti ai corsi di ateneo è salito rispetto allo scorso anno, ma l’ex senatore risponde che il merito non è suo ma del rettore. Sulla questione degli studenti però, che è stata oggetto di dibattito soprattutto nei mesi in cui era in vigore l’ordinanza che costringeva i locali del centro storico a chiudere alle due, non sono state spese parole da nessuno, quasi a mettere in secondo piano una polemica che ha tenuto banco a lungo tra le mura del centro.

Un punto su cui invece sono emerse opinioni più o meno simili è stato quello dell’isolamento: bisogna migliorare i collegamenti con l’esterno, intervenendo sulla Fano-Grosseto e sulla questione della ferrovia.

Invece quando si deve affrontare il tema della sanità si trovano di nuovo divisioni: Londei è convinto che si dovrebbe realizzare “un unico ospedale tra Pesaro e Fano, un grande vantaggio per perché si liberano medici, infermieri e personale parasanitario per Urbino”, mentre sia Lauricella che Demeli sono contrari e sostengono che la soluzione migliore sia mantenere il polo di Urbino a cui ne vanno affiancati altri. Rosati ha sottolineato l’importanza di un ospedale strutturato e spingere per questo con la Regione.

In conclusione alla domanda della giornalista sulla possibilità di fare alleanze in caso di ballottaggio, Gambini e Lauricella hanno respinto questa possibilità (l’attuale sindaco punta addirittura su una vittoria al primo turno), mentre Londei e Rosati non hanno escluso questa opzione. Demeli parla invece di vero “voto utile”, invitando gli elettori urbinati, ai quali si rivolge direttamente, a votare secondo coscienza, considerando i programmi e le idee dei vari candidati.

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