Urbino, elezioni comunali: su Tele2000 ultima sfida a cinque prima del voto

Da sinistra: Lara Ottaviani, Maurizio Gambini, Mario Rosati, Giorgio Londei; Donato Demeli e Gabrieòe Lauricella
di FRANCESCO COFANO

URBINO – Dal turismo all’occupazione, passando per sanità e cultura. Sono questi i temi su cui si sono confrontati il sindaco uscente Maurizio Gambini e gli altri quattro candidati sindaco di Urbino Donato Demeli, Gabriele LauricellaGiorgio Londei e Mario Rosati, che domenica prossima si contenderanno lo scranno più importante della Sala Serpieri. Il dibattito, frutto della collaborazione tra Tele2000 il Resto del Carlino e moderato dalla giornalista Lara Ottaviani, si è sviluppato senza nessuna sovrapposizione tra i partecipanti, nonostante non siano mancati i momenti in cui un candidato ha tirato direttamente in ballo un suo sfidante.

Turismo e cultura

Ad aprire il confronto turismo e cultura, settori che in una realtà come quella urbinate vanno di pari passo.  Il sindaco Gambini (sostenuto dalle liste Liberi per cambiare, Sgarbi Rinascimento di Forza Italia, Lega Urbino e Movimento Urbino città ideale) ha preso per primo la parola, rivendicando i risultati quanto a presenze turistiche nonostante gli effetti del terremoto del 2016. “I numeri dei turisti sono importanti, nel 2017 ne sono stati contati 700.000 e pur non avendo numeri precisi per l’anno 2018 sappiamo che sono aumentati”, ha detto il primo cittadino.

Cifre smentite da Londei (anche lui appoggiato da una coalizione di quattro liste: Prospettiva Urbino; Nel bene comune; Uniti per Urbino e Moderati per Urbino), che ha citato i dati diffusi dalla Giunta regionale: “nel 2018 i turisti residenti sono stati 504.000, un calo rispetto ai 703.000 dell’anno precedente. Questo dimostra che l’amministrazione Gambini ha fallito”. Punta il dito contro le stime relative al turismo anche Lauricella, sostenuto dal Movimento 5Stelle. Il pentastellato afferma che “i dati sul turismo sono  falsati, mischiano le presenze studentesche con i turisti. Non appena insediati richiederemo numeri precisi per poter analizzare la situazione al meglio”.

Rosati (Partito democratico, Cut liberi tutti e Urbino al centro) ha invece sottolineato come “turismo e cultura necessitino di una visione strategica, a partire da cose apparentemente piccole come la segnaletica e i parcheggi. Riguardo alla cultura, parteciperemo di sicuro con Pesaro al bando per la capitale europea della cultura”. Secondo Demeli, candidato di Sinistra per Urbino – Art. 1 Mdp, per permettere al turista di fermarsi a Urbino per più giorni “è indispensabile un accordo con l’entroterra, non trascurando componenti del turismo locale come fiere e mercati”.

Sanità

È sulla questione delicatissima della sanità che la discussione si accende, in particolare tra Londei e Lauricella. Il primo si dichiara a favore dell’ospedale unico, “che riporterebbe medici e personale paramedico a Urbino”. Nettamente contrario a questa soluzione Lauricella, che definisce l’ospedale unico “un mostro da 600 posti letto che fagociterà l’ospedale di Urbino e costerà 1 miliardo di euro, soldi destinati a un privato che li riceverà prima ancora che i lavori siano finiti”.

Demeli denuncia “la privatizzazione strisciante che governa le logiche della sanità, che andrebbe affrontata coordinandosi con le aree interne e la costa. Altrimenti si rischia la migrazione degli utenti dalle Marche all’Emilia Romagna con un evidente problema di costi”. Per Rosati invece “va messa al centro la persona, attorno alla quale vanno costruiti i servizi”.

Scottante anche il tema dell’Area Vasta, con Rosati che rivendica un dialogo con la Regione grazie al quale “l’Area Vasta verrà trasferita a Urbino in maniera graduale”. Ma Gambini a proposito risponde che “il trasferimento era stato annunciato a partire dal primo gennaio e invece non è successo nulla, Ceriscioli (il presidente della Regione, del Pd ndr) non ha mantenuto le promesse fatte”.

Tutti d’accordo invece sull’emergenza di alcuni reparti dell’ospedale come il pronto soccorso, la geriatria e la pediatria.

Occupazione e lavoro

Rosati mette al centro la parola ‘innovazione’  “per ridare slancio al commercio, all’artigianato, all’agricoltura e alla grande impresa”. “La rigenerazione del centro storico – continua il candidato dem – passa anche  per il recupero degli spazi sfitti a favore di start up ecosostenibili e fatte da giovani”. Ricetta simile a quella di Lauricella, secondo cui “bisogna investire sugli studenti. Urbino ha perso l’attrattività di un tempo, di cui io sono testimone visto  che sono arrivato in città da studente e non me ne sono più andato”.

Londei e Demeli concentrano l’attenzione su temi differenti, rispettivamente la necessità che enti pubblici come Università e Asl riprendano ad assumere e il bisogno di attirare altre aziende per aumentare i posti di lavoro. L’ex senatore promette “la creazione di una grande scuola di formazione enogastronomica che assicurerebbe cinquemila nuovi posti di lavoro” mentre il candidato di sinistra punta tutto sul “centro commerciale naturale, con iniziative ricorrenti frutto del dialogo tra Amministrazione e centro storico”.

Gambini elenca dal canto suo i risultati ottenuti in questa legislatura: “crescita degli iscritti all’università e a istituti superiori, aumento dei centri commerciali, sblocco del piano casa e accelerazione delle pratiche edilizie”.

Primo obiettivo da sindaco

In chiusura del confronto i candidati hanno illustrato la priorità dell’agenda di governo. Anche qui non sono mancate le differenze, con Gambini che ha annunciato “i progetti da completare: la Data, i cui lavori partiranno tra giugno e luglio, il cortile del Collegio Raffaello che va coperto. Sono due contenitori importanti per la città”.

Demeli punta a “risolvere la frizione tra Amministrazione e studenti effettuando un controllo discreto ma continuo del centro storico”, mentre Rosati propone “l’istituzione di un ufficio Europa” e si focalizza su “giovani e digitale”. Lauricella scommette su un “rapporto saldo con Palazzo ducale e Università” e l’istituzione di “una commissione natura che comprenda tutte le associazioni del territorio”.

Londei chiude la trasmissione definendo Borgo Mercatale “il futuro salotto di cittadini e turisti, dopo averlo liberato dalle macchine entro 90 giorni”. L’obiettivo per l’ex sindaco è arrivare a “un milione di turisti attraverso una società di comunicazione, famosa nel mondo e già individuata, per fare una campagna promozionale in tutte le capitali del mondo”.

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