Molestava minorenne disabile, condannato a 5 anni. La parte civile: “Soddisfatti, non ce lo aspettavamo”

di FRANCESCA DE MARTINO

URBINO – Il tribunale collegiale di Urbino ha condannato a cinque anni di carcere F.G., il 72 enne che il 7 marzo scorso era stato arrestato per violenza sessuale su una minorenne disabile. Una pena più salata rispetto a quella richiesta dall’accusa, che aveva proposto una condanna a quattro anni.

Il collegio, presieduto dal giudice Massimo Di Patria, ha deciso per l’uomo anche l’interdizione dai pubblici uffici, 20mila euro di risarcimento danni e l’interdizione a vita dagli uffici di tutela e curatela e amministrazione di sostegno. La lettura della sentenza è avvenuta mercoledì 29 maggio in camera di consiglio.

Il 72 enne pensionato era volontario per un’associazione di Urbino e aveva il compito di accompagnare con la sedia a rotelle la ragazzina di 16 anni, disabile al cento per cento e incapace di parlare, nel tragitto in autobus da casa a scuola. Proprio in quei viaggi l’anziano avrebbe approfittato di lei con palpeggiamenti fino alle parti intime agendo indisturbato e con furbizia tale da non farsi notare dall’autista del bus.

Il servizio era messo a disposizione dal comune per aiutare la minorenne in difficoltà. L’associazione, infatti, si occupava di lei nei minimi dettagli: una persona la portava alla fermata dell’autobus e un’altra dall’autobus a scuola, il pensionato invece doveva occuparsi di lei durante il trasporto.

E’ stato un autista al primo giorno di servizio a capire che su quella corsa c’era una situazione strana per poi segnalarla alla polizia di Urbino. Le indagini, coordinate dal sostituto procuratore Simonetta Catani, sono durate circa due settimane e avvenute con la massima cura per tutelare la sensibilità della giovane: sul mezzo sono state installate infatti delle telecamere nascoste che hanno registrato tutto quello che accadeva.

La ragazzina non era capace di chiedere aiuto e di ribellarsi a quegli abusi e infatti negli ultimi tempi genitori e parenti avevano notato in lei una forte preoccupazione e un perenne stato d’ansia, ma non riuscivano a trovare una motivazione ai suoi comportamenti.

La polizia ha agito con la massima riservatezza per proteggere la ragazzina e anche l’arresto era avvenuto nel modo più normale possibile: gli agenti avevano prelevato l’uomo in uno dei tanti viaggi di ritorno con il bus dopo essersi assicurati che il pensionato avesse riportato a casa la giovane.

“Siamo soddisfatti della sentenza, il giudice è stato più rigido di quanto ci aspettassimo – dice al Ducato l’avvocato della parte civile Enrico D’Ambrosio – ho dei dubbi che l’anziano riuscirà a pagare il risarcimento danni, viste le sue condizioni economiche”.

“E’ una sentenza dura che ha stupito tutti.  Non ce l’aspettavamo. Ora attendiamo che vengano depositate le motivazioni per poi fare ricorso alla Corte d’appello di Ancona”, commenta invece il legale del 72enne Antonino Romanello.

La decisione del giudice è arrivata a seguito dell’udienza di rito abbreviato “secco” del 15 maggio scorso in cui il pubblico ministero Catani aveva chiesto quattro anni di reclusione mentre la difesa aveva chiesto l’assoluzione dall’accusa di violenza sessuale, reato che prevede una pena dai cinque ai dieci anni di reclusione.

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