Nuovi volti e vecchie conoscenze, come sarà il Consiglio comunale di Urbino

di NICHOLAS MASETTI

URBINO – Maurizio Gambini e sedici consiglieri. Da qui ha inizio il secondo mandato del sindaco urbinate. Dopo la verifica sulle procedure del voto del 26 maggio, il Consiglio comunale prende forma anche se ancora si attende la proclamazione. Sette seggi vanno alla lista Liberi per cambiare (nella scorsa legislatura erano 6) e tre suddivisi tra Lega, Forza Italia Rinascimento e Urbino città ideale. L’opposizione invece occuperà sei seggi: Mario Rosati sarà accompagnato da tre consiglieri del Partito Democratico e Giorgio Londei avrà a fianco Luca Londei. Dal Consiglio comunale uscente riconfermati solo Sandro Paganelli, Nicola Rossi, Marianna Vetri, Massimiliano Sirotti e Laura Scalbi. 

Ecco dunque la composizione del nuovo Consiglio comunale di Urbino, in base al calcolo dei voti ottenuti dalle varie liste e delle preferenze. L’ufficialità arriverà nei prossimi giorni dopo tutte le verifiche dei voti e delle eventuali contestazioni.

“Tanto è stato fatto e tanto c’è da fare”. Così Maurizio Gambini parlava prima delle elezioni del 26 maggio. Il primo obiettivo era la riconferma: tutti lo davano per favorito ma non tutti erano convinti che potesse raggiungere 4848 voti, pari al 55,12% di preferenze. Esame passato a pieni voti. Gambini è nato il 28 marzo del 1960, ha un’impresa agricola sul territorio (Terra Bio) e rappresenta la coalizione del centrodestra. Nel 2009 fallì la corsa alla guida della città, nel 2014 vinse al ballottaggio ma quest’anno ha “asfaltato” gli avversari al primo turno. “I cittadini hanno idee chiare su di noi” ha spiegato Gambini. Ora il sindaco dovrà continuare a lavorare su: crescita della città come punto di riferimento nell’entroterra, miglioramento dell’Università e del turismo, ferrovia Fano-Urbino, ammodernamento delle infrastrutture e ambiente. Il tutto “solo per i cittadini”.

LIBERI PER CAMBIARE: 7 CONSIGLIERI

Sandro Paganelli, 57 anni, ha un segreto che si chiama Canavaccio. La frazione di Urbino (la più grande del comune) dove vive gli ha consegnato il primato della lista Liberi per cambiare: 267 voti sui 276 ottenuti. Per lui sarà la terza legislatura consecutiva. Nella vita è imprenditore edile, ma è la politica la sua passione.  “È nato tutto da un pranzo per la candidatura di Matteo Ricci alla presidenza della Provincia. Lì ho incontrato Massimo Guidi ed è nato questo straordinario gruppo”. Nella foto profilo di Facebook non c’è un suo primo piano, ma Paganelli tra tanti durante una conferenza, a conferma del “a me piace fare politica fra la gente: risolvere i piccoli problemi”.

Per Massimiliano Sirotti entrare nel Consiglio comunale non è una novità: “sarà il mio terzo mandato” spiega lui stesso. Vive a Schieti e per questo si impegna “per il territorio e le frazioni”. È impiegato, sposato e con due figlie. Nelle foto social lo si vede sempre sorridente: lavora all’Università degli Studi di Urbino in qualità di responsabile della didattica del dipartimento di Scienze pure e applicate. Nella scorsa legislatura faceva parte della lista Cut, ma poi, dopo l’uscita di scena di Maria Francesca Crespini, è rimasto fedele a Gambini: “Darò la massima fiducia al sindaco”.

Giuseppina Maffei, dal 2016 assessore ai servizi sociali, commercio e attività produttive, ha solo un’idea in testa: “Lavorare di squadra, tutti uniti e coesi”. Contabile, ragioniera e bancaria, è dipendente all’Istituto di Credito Creval Spa. È l’unica non urbinate della lista Liberi per cambiare (è nata però nella vicina Urbania), non ha aspettative personali a livello politico, spiega al Ducato. Classe 1973 è sposata e ha due bambine. Il suo motto di presentazione alle elezioni del 26 maggio era: “La vita non è acquistare e avere, ma dare ed essere” (storico Kevin Cruse).

Nicola Rossi è un libero professionista, ha 57 anni, e non mira “a incarichi prestigiosi”. Vive a Schieti, è sposato e ha due figli. Sarà consigliere comunale per la seconda volta consecutiva: “Fiducia al sindaco che fa del bene alla città”, spiega Rossi. Dal febbraio 2016 è presidente dell’amministrazione del Legato Albani. Ha ottenuto 219 voti e la sua prerogativa principale è che “le nuove generazioni devono poter vivere e lavorare nel territorio di Urbino”.

Marianna Vetri si avvicinò alla politica circa dieci anni fa fondando, insieme ad altri, la lista Insieme per Urbino. Nel 2014 si sciolse, ma tante di quelle persone oggi fanno parte di Liberi per cambiare. Vetri è alla sua seconda legislatura e spiega come le piacerebbe “riottenere la delega allo sport”: è insegnante di sostegno e collabora anche con le facoltà di Scienze Motorie e Scienze della Formazione. Ma è anche una donna interessata al turismo. Sul suo profilo Facebook la si vede praticare basket, boxe e ciclismo. Lo sport è la sua passione, ma ci tiene anche a ribadire: “Ho tre nipoti a cui voglio un gran bene”.

Roberto Cioppi è vice-sindaco, assessore all’urbanistica e al turismo, ovvero è il braccio destro di Gambini. “Una grande vittoria della nostra lista” ha esultato Cioppi dopo la vittoria schiacciante del 26 maggio. Infatti, la lista Liberi per cambiare ha ottenuto sette seggi nel Consiglio comunale, quasi la metà dei candidati iniziali (erano 16). Cioppi (121 voti), di professione ingegnere: assessore all’urbanistica dal 14 giugno 2014, vice-sindaco esattamente due anni dopo e assessore al turismo dal 30 aprile 2018. E ora, il 7 giugno, spegnerà 60 candeline. Obiettivo: riconfermarsi vice-sindaco.

Laura Quaresima ha 28 anni e ha ottenuto 118 voti. Ultima a entrare nel Consiglio comunale per la lista Liberi per cambiare, ma unica dei sette che entrerà per la prima volta in politica. La città di Urbino le ha dato fiducia, per la sua storia e la sua forza: “Ho avuto problemi di salute e mi sono ritrovata paralizzata, ma non mi sono mai fermata”. Il suo obiettivo è dare dignità e livello all’ospedale di Urbino “dove ho passato tempo senza ricevere buoni aiuti”. “Mancanza di personale e a volte incompetenza – spiega la Quaresima – e questo non deve succedere ad altri”. Ha un’attività ricettiva ed è continuamente a contatto diretto coi turisti: “Non mi aspettavo di entrare in Consiglio, metterò tutto il mio impegno” conclude al telefono, con voce forte e decisa.

URBINO CITTA IDEALE: 1 CONSIGLIERE

Lino Mechelli è nato a Palermo nel 1947. Per lui sarà la quarta legislatura: dal 1999 al 2014 è stato il primo degli eletti al Consiglio comunale di Urbino. Quest’anno però, con la lista Urbino città ideale, si deve accontentare del secondo posto con 263 voti, dietro ai 276 di Paganelli. Necessario e fondamentale per Mechelli in politica è un ricambio generazionale. Di qui la decisione di rinunciare a incarichi amministrativi e retributivi nella nuova legislatura: “Farò soprattutto presenza, non ho aspirazioni e voglio lasciare spazio alle nuove leve. Mi limiterò a mettere la mia esperienza a loro disposizione”. Urbino città ideale è la terza forza eletta in città e la seconda nella coalizione: “Questo risultato è stato ottenuto perché abbiamo ascoltato tutti: lavoratori, famiglie, imprese”.

FORZA ITALIA RINASCIMENTO CON SGARBI E UDC: 1 CONSIGLIERE

Priorità ai giovani. Questa è l’idea di Laura Scalbi, unica eletta della lista Forza Italia Rinascimento con Sgarbi e Udc con 130 voti. Non viene riconfermata l’ex presidente del Consiglio comunale uscenteElisabetta Foschi, che ottiene solo 120 preferenze. Insegnante alla scuola primaria di Piansevero e collaboratrice con l’Università di Scienze Motorie, la Scalbi vorrebbe ottenere la delega alle Politiche giovanili. “Voglio creare spazi d’aggregazione ed eventi culturali, anche in collaborazione con l’Uniurb”. Nella passata legislatura faceva parte del Consiglio con la lista Verdi art.9 Sgarbi.

LEGA: 1 CONSIGLIERE

Lunedì pomeriggio durante lo spoglio dei voti nella sezione 14, il trentenne Federico Cangini con carta e penna segnava i voti a suo favore, in attesa del risultato per avere l’ufficialità di consigliere. Alla fine ha ottenuto 75 consensi e sarà l’unico rappresentante della Lega. Praticante avvocato abilitato e due lauree come curriculum: giurisprudenza e triennale in consulenza del lavoro. “Voglio promuovere le eccellenze che escono dall’università di Urbino così che rimangano nel nostro territorio: no alla fuga di cervelli” dichiara Cangini. Seminari da procuratore sportivo e ruolo di portavoce e responsabile della comunicazione Lega dell’entroterra, fanno da cornice al suo profilo.

MARIO ROSATI E PARTITO DEMOCRATICO: 4 CONSIGLIERI

Mario Rosati ha provato a sconfiggere Gambini con l’ascolto e il dialogo. Ma non ci è riuscito. Con le sue tre liste ha ottenuto il 26,84% di voti, superando Giorgio Londei. “Ora che siamo la seconda forza cercheremo di fare la seria opposizione della maggioranza” racconta Rosati. L’idea è quella di fare proposte e portare avanti le priorità di cultura, turismo e manutenzione del verde: “Su quale insistere lo vedremo in relazione all’amministrazione, ma la parola giusta deve essere copione, nel vero e proprio senso di ‘copiare’. Ovvero dare alcune delle nostre idee come vantaggio per i cittadini”.

La più giovane del nuovo Consiglio comunale si chiama Carolina Borgiani. La sorpresa del Partito Democratico, è urbinate doc, nata il 13 giugno del 1993, a 26 anni ha ottenuto 192 voti. “Sono rimasta sorpresa, è un bel traguardo” racconta al telefono euforica. Vicina alla laurea in Giurisprudenza, “mi mancano tre esami”, il suo maggior interesse è in ambito europeo: “Vorrei aprire un ufficio Europa per la città di Urbino – nelle vicinanze lo ha Fermignano -, così la città otterrebbe più finanziamenti e fondi per le infrastrutture”. Dice grazie al suo candidato sindaco Rosati nel quale “credo tanto perché guarda al futuro”.

Davide Balducci ha ottenuto 143 voti. L’architetto è uno dei quattro consiglieri che avrà il Partito Democratico nel nuovo Consiglio comunale. In quello uscente il numero di seggi era lo stesso, ma tutte le figure ora sono cambiate. Balducci spiega cosa potrà fare ora il Pd: “Innanzitutto dobbiamo fare opposizione poi se in Consiglio ci sarà l’opportunità di portare avanti le nostre idee ben venga”. Il Pd ha ottenuto 1818 voti sui 9012 totali, “un buon risultato da cui ripartire” secondo Balducci, che ora a 28 anni entrerà per la prima volta in Consiglio.

Lorenzo Santi, ingegnere e segretario del Pd di Urbino, entra nel Consiglio comunale della città come ultimo del Pd con 138 voti, solo tre in più di Gabriele Damia Paciarini. “Il Partito Democratico ha centrato l’obiettivo, siamo contenti di come è andata” racconta Santi che all’eventuale ballottaggio ci credeva. “Non so ancora che delega avrò” spiega Santi che ci tende anche a dare la massima fiducia al candidato sindaco Mario Rosati.

GIORGIO LONDEI E UNITI PER URBINO: 2 CONSIGLIERI

Il già tre volte sindaco di Urbino, Giorgio Londei questa volta non ce l’ha fatta. Una pesante sconfitta per lui e per le sue quattro liste che però si sono già riunite e hanno rimarcato “il sostegno al progetto politico di Londei”. Il risultato dell’ex senatore è stato nettamente al di sotto delle aspettative: appena 955 voti, poco più del 10% del totale, con il fallimento della lista “Moderati per Urbino” che ha raccolto appena 18 voti sugli 11 candidati consiglieri, il risultato peggiore di queste amministrative. Londei, oltre che consigliere d’opposizione, è direttore dell’Accademia di Belle Arti dal 2016 – in passato lo è stato dell’Isia – e i suoi grossi interessi sono la cultura, l’arte e i viaggi.

Il Consiglio Comunale si chiude con un altro Londei, la sua lista era in appoggio di Giorgio, un suo stretto amico. Luca Londei ha 46 anni e per la prima volta si avvicina alla politica: eletto subito grazie alle 56 preferenze ottenute. Sarà l’unico che accompagnerà Giorgio Londei nell’opposizione di Uniti per Urbino, gli ambientalisti civici e riformisti della città. Ingegnere, è sposato con due figlie, e le sue priorità sono il turismo e gli studenti. “Nella mia famiglia si è sempre respirato il clima politico, così ho deciso di aderire al progetto” racconta.

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