Urbino, Lega fuori dal Consiglio. Cangini: “Mi hanno espulso”, il partito: “Troppe assenze, si dimetta”

Il consigliere comunale Federico Cangini e, a destra, il segretario provinciale Lodovico Doglioni
di FRANCESCO COFANO

URBINO – Espulso, anzi no. La posizione di Federico Cangini, unico consigliere eletto nelle fila della Lega nelle elezioni amministrative dello scorso 26 maggio a Urbino, è un giallo. La scorsa settimana l’avvocato praticante urbinate ha comunicato di essere stato defenestrato dal partito su decisione del segretario provinciale Lodovico Doglioni. “È scomparso subito dopo le votazioni – ha affermato il referente di Pesaro e Urbino – assentandosi sia alle riunioni settimanali del partito che si tengono nella sezione cittadina sia alle iniziative nazionali, come invece è richiesto ai rappresentanti leghisti sul territorio”.

Cangini ha perciò annunciato di essere passato al gruppo misto. Ora è a tutti gli effetti “un battitore libero”, come si definisce lui stesso: “Valuterò ogni decisione caso per caso senza alcun preconcetto”. Questo limbo non durerà per molto in ogni caso: “Presto deciderò cosa fare, non farò parte del gruppo misto fino alla fine del mandato”.

Sull’assenza di Cangini alla base della rottura però non c’è accordo: secondo i militanti leghisti di Urbino e Doglioni durerebbe da luglio, quindi da quattro mesi. Secondo il diretto interessato no: “Mancavo da poco più di un mese per motivi familiari e di salute. Fino al 21 settembre ero presente ai banchetti a Pian del Monte e c’è chi può testimoniarlo. Evidentemente davo fastidio a qualcuno della Lega, perché sono stati fatti due pesi e due misure. In campagna elettorale si chiuse un occhio per un episodio molto grave mentre io sono stato mandato via in quattro e quattr’otto”. Il riferimento è ai post contro neri, rom e musulmani pubblicati su Facebook da Mirco Toccacieli, candidato al Consiglio comunale nella lista Lega per Urbino, non eletto ma tutt’ora militante.

La sua espulsione non mette comunque a rischio gli equilibri della maggioranza in sala Serpieri: adesso i consiglieri che supportano il sindaco Maurizio Gambini sono nove (10 con lo stesso primo cittadino) mentre i membri dell’opposizione sono sei più lo stesso Cangini.

Il segretario provinciale Doglioni usa termini duri ma allo stesso tempo non chiude la porta a un ritorno di Cangini nei ranghi del Carroccio: “Lui è avvocato quindi lo invito a studiare lo statuto della Lega, che stabilisce chiaramente che un semplice sostenitore come lui non può essere espulso. Lo abbiamo invitato a rassegnare le dimissioni perché non rappresenta più i militanti. Gli eletti non sono unti dal Signore ma devono sempre rispettare le istanze del gruppo, prima viene la squadra. Se Cangini decide di riavvicinarsi al partito lo può fare anche subito, ma le nostre porte non sono girevoli. In caso contrario la Lega di Urbino lavorerà senza di lui e continuerà a sostenere il sindaco Gambini”.

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