Fano-Grosseto, Morani incontra i sindaci del Metauro: nuove speranze sull’apertura della Guinza

Un interno della galleria della Guinza
di ALICE POSSIDENTE

URBINO – Nuovi segnali di vita sul travagliato rilancio della Fano-Grosseto. In un incontro a Roma lo scorso 9 gennaio, i sindaci del Metauro hanno incontrato la sottosegretaria allo Sviluppo economico, Alessia Morani, nel tentativo di sollecitare il governo a fare pressioni su Anas, che sulla E78 ha in capo diversi cantieri. All’incontro c’erano il sindaco di Isola di Piano, oltre che presidente della provincia di Pesaro e Urbino, Giuseppe Paolini, Maurizio Gambini per Urbino, Romina Pierantoni per Borgo Pace, Fernanda Sacchi, Alessandro Urbini per Piobbico, la vicesindaca di Sant’Angelo in Vado Emanuela Galli e quello di Peglio Licio Mari, e i primi cittadini di Urbania, Marco Ciccolini, e di Fermignano, Emanuele Feduzi.

La Fano-Grosseto è al centro di faticose trattative tra enti locali e governo da ormai 40 anni, cioè da quando sono iniziati i lavori di quella che era stata battezzata come la “Superstrada dei due mari”. Tirreno e Adriatico però aspettano ancora un collegamento all’altezza delle ambizioni dei progettisti di 40 anni fa, visto che tra Marche, Umbria e Toscana non mancano tratti che passano da quattro a due corsie, senza dimenticare i cantieri ancora aperti.

Una foto dell’incontro del 9 gennaio 2020

All’incontro di ieri, in particolare, si è discusso della galleria della Guinza, sei chilometri scavati nella roccia a quasi 600 metri sul livello del mare, per i quali sarebbe emersa un’ipotesi per renderli finalmente percorribili.

Un traforo a canna unica, nell’Appennino umbro-marchigiano, tra Bocca Trabaria a nord e Bocca Serriola a sud. Completato nel 2004, la galleria sarà aperta al traffico solo quando sarà adeguata agli aggiornamenti normativi che nel frattempo sono stati imposti in tema di gallerie. Manca una seconda canna di emergenza, per esempio, ed è necessaria una diversa sezione geometrica.

La soluzione più rapida finora immaginata da Anas è quella di aprire almeno una carreggiata, come risulta nel piano investimenti 2016-2020 dell’Anas. Un progetto che punterebbe a completare almeno il tratto E45-Fano, compresa quindi la galleria della Guinza, per un investimenti di circa 552 milioni di euro.

L’ultima occasione in cui il governo ha ripreso il tema della Fano-Grosseto con Anas, secondo quanto ha assicurato la sottosegretaria Morani, risale allo scorso 21 novembre, quando “c’è stata un’interlocuzione franca”. La Morani avrebbe incassato l’impegno ad aprire al più presto la galleria Guinza, così come ad avviare la progettazione della seconda canna, oltre alla realizzazione di tutti i lotti necessari per il completamento dell’infrastruttura: “Entro la fine del mese – ha aggiunto la Morani – avremo la possibilità di verificare gli impegni di Anas e le tempistiche di realizzazione”.

Il timore del sindaco di Fermignano, Emanuele Feduzi, era che la Fano-Grosseto fosse “fosse caduta nel dimenticatoio, nei vari passaggi di governi”. E ha detto poi: “Per il nostro territorio, si tratta di una infrastruttura importantissima, perché anche ieri, per esempio, quando c’è stato l‘incidente mortale, la valle è stata bloccata a metà. Mai come ieri ho visto tutti i sindaci uniti – ha aggiunto il sindaco di Fermignano – il  indipendentemente dai colori politici e dal campanilismo”.

Il sindaco di Urbino Maurizio Gambini spera di “capire se sia possibile aprire la galleria a senso unico alternato”. Una soluzione che aiuterebbe tanto gli scambi commerciali con le Regioni coinvolte, tanto lo sviluppo economico della Valle del Metauro: “Se si aprisse la galleria, già realizzata – dice ancora Gambini – anche se a senso unico alternato, significherebbe accorciare le attuali distanze di un’ora”.

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