Raffaello 2020, Sgarbi ruba i riflettori al programma per lanciare la sua “Urbino come Davos”

Tavolo della conferenza stampa di presentazione delle celebrazioni raffaellesche 2020
di FILIPPO CAMPO ANTICO  E FRANCESCO COFANO

URBINO – Urbino ha presentato ufficialmente il programma per le celebrazioni raffaellesche 2020. Conferenze, spettacoli ad hoc con nomi importanti del cinema e del teatro, un percorso nei luoghi dell’infanzia del “divin pittore”. Ma la scena, più che il programma, se l’è presa il futuro prosindaco Vittorio Sgarbi, che respinge al mittente le critiche mosse di recente dal consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Piergiorgio Fabbri e poco prima della conferenza stampa, come racconta lui stesso, ha un’idea: fare della città “una nuova Davos in cui i rappresentanti della politica del nostro tempo, che sono il riferimento ottimale del modello del Cortegiano di Baldassarre Castiglione, possano riunirsi per discutere su cosa sia una corte oggi”.

Un tavolo al quale farebbe da sfondo la mostra “Raffaello e Baldassarre Castiglione”, curata proprio da Sgarbi, in programma da maggio a ottobre nelle Sale del Castellare del Palazzo Ducale. L’esposizione dovrebbe essere il piatto forte che Urbino offre per celebrare il suo genio nel cinquecentenario della morte: oggetti, gioielli, codici ed epistole per raccontare la cultura rinascimentale e il rapporto tutt’altro che formale e ufficiale – ma amichevole e goliardico – tra Raffaello e Baldassarre, l’autore dell’opera che meglio rappresenta la cultura rinascimentale.

Gli inviti di Sgarbi alla Davos ducale: solo Mattarella e Lang (per ora)

I nomi  illustri sono tanti: il più concreto è quello del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, già invitato ufficialmente con una lettera scritta da Sgarbi e dal sindaco di Urbino Maurizio Gambini. “Verrà al 100% – ha detto Sgarbi – l’ideale sarebbe il 6 aprile, data di nascita e di morte di Raffaello e giorno ufficiale dell’apertura delle celebrazioni. In caso contrario poco male, ci sarà tempo in tutto il 2020”.

Ma il Quirinale non è il solo nella lista degli invitati, una lista in cui i confini tra mostra e presunta Davos si sbiadiscono. Nella rosa citata da Sgarbi ci sono anche il presidente francese Emmanuel Macron, la cui seconda città italiana preferita è proprio Urbino – stando a quanto ha riferito al Ducato lo stesso Sgarbi nei giorni scorsi -; il Primo ministro albanese Edi Rama, l’ex Presidente del Consiglio Mario Monti e l’ex ministro francese alla Cultura Jack Lang, “che ha già dato la sua disponibilità ed è un grande amante del Cortegiano“.

Il programma è tanto ambizioso quanto ancora prematuro visto che per stessa ammissione di Sgarbi l’idea è nata la mattina prima della conferenza. Di sicuro ci sono l’invito formale a Mattarella e il sì di Lang. Il resto è ancora nebuloso e per ora resta un’intenzione. “Non è importante che vengano tutti lo stesso giorno, potrebbero venire in momenti diversi”, ha aggiunto Sgarbi.

Prima di accostare Urbino alla nota località svizzero dove da 50 anni si riunisce il gotha dell’economia e della politica mondiale, l’ex assessore alla Cultura aveva sostenuto che la città avesse fatto il massimo al cospetto di un gigante come Roma e le Scuderie del Quirinale: “La copertura di Raffaello è stata massima, con 4 mostre in poco più di due anni: pima l’esposizione su Giovanni Santi, il padre di Raffello; poi quella su Raffellino del Colle, uno dei suoi più importanti seguaci; e per chiudere la mostra Raffaello e gli amici di Urbino e quella su Baldassarre. Oggettivamente non si poteva fare di più e non sarebbe stato nemmeno giusto visto che Raffaello a Urbino ci è nato e cresciuto ma si è consacrato a Roma”.

Per Raffaello un biglietto cumulato con la Galleria delle Marche

Non solo Sgarbi e la sua mostra però. Tutte le più importanti realtà cittadine hanno annunciato di unire le forze in un anno speciale. In primis la Galleria Nazionale delle Marche. Il direttore ad interim Marco Pierini ha annunciato che “la mostra su Castiglione avrà un biglietto cumulativo con la Galleria proprio per dare l’idea di aver lavorato in sinergia”.

La parola più usata dai presenti alla conferenza stampa è stata proprio “collaborazione”. Come quella tra Comune e l’Accademia Raffaello per dar vita al percorso “Raffaello Bambino”, che partirà ad aprile: in più punti della città saranno collocati testi, immagini e indicazioni per far scoprire a bambini e adulti i luoghi legati all’infanzia di Raffaello. Il presidente dell’Accademia, Luigi Bravi, ha fatto i nomi dei prossimi relatori delle conferenze raffaellesche a cadenza mensile: il professore Aldo Vitali, che parlerà del legame tra arte orafa e Raffaello, e il professore dell’università di Perugia Francesco Mancini. E ha annunciato che la medaglia commemorativa dell’artista sarà ideata proprio di un’allieva urbinate della Scuola della medaglia presso la Zecca dello Stato.

Protagonista anche il teatro, con diversi spettacoli pensati appositamente per le celebrazioni, come ha spiegato il direttore dell’Amat Gilberto Santini. Si comincia ad aprile, quando andrà in scena Raffaello. Una vita felice con protagonista Alessandro Preziosi. Un mese dopo spazio a David Riondino e Dario Vergassola, con Raffaello, la Fornarina, il Cinquecento e altre storie. Ad agosto, nella Sala degli angeli di Palazzo Ducale si terrà “Raphael urbinas. Musica picta de divin pictore”, un’anteprima nazionale dei sonetti di Raffaello e le rime di Giovanni Santi in musica a cura di Simone Sorini. A novembre andrà in scena al teatro Sanzio “La leggenda del pittore divino”, di Matthias Martelli.

La giunta: “Raffaello il miglior ambasciatore di Urbino nel mondo”

“E’ importante celebrare i posti in cui Raffello è nato e cresciuto”, ha spiegato il sindaco Gambini durante la conferenza: “Anche perché Urbino è popolata da tanti giovani che pur non essendo residenti ruotano attorno alla nostra città”.

“Raffaello è il miglior ambasciatore di Urbino nel mondo. La città deve abbandonare la mentalità chiusa che l’ha caratterizzata negli ultimi 30 anni per collaborare con tutte le realtà del territorio . Non vogliamo promuovere Raffaello ma Urbino e le Marche attraverso il loro artista”, ha concluso l’assessore al Turismo Andrea De Crescentini, che seguirà l’organizzazione di tutti gli eventi nel corso dell’anno.

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