Economia, Cna Pesaro e Urbino: -482 imprese attive in provincia nel 2019. Bene l’export

URBINO, 5 FEB. – Il centro studi regionale della Cna rivela, in un comunicato stampa, i primi dati ufficiali del 2019: la provincia di Pesaro e Urbino ha perso in un anno ben 482 imprese attive, ma sono aumentate le società che si occupano di attività di servizio. “Stiamo assistendo a un riposizionamento”, dichiara Moreno Bordoni, segretario della Cna di Pesaro e Urbino. L’export continua invece una corsa a due cifre.

Si conferma il trend negativo sul numero delle imprese nel territorio. Si registrano cali soprattutto nel settore del commercio con la chiusura  di ben 270 negozi (-3,3 per cento), delle costruzioni in cui si registrano 116 imprese in meno (-2,3 per cento).

Segno meno anche per le manifatture con la chiusura di 52 attività (-1,2 per cento). In particolare, nel settore del legno e del mobilio si contano 27 imprese cessate (-3,5 per cento), nel tessile e nell’abbigliamento hanno chiuso 21 attività (-3,3 per cento).

Le piccole botteghe: chiude il punto vendita di Urbino di Bartolucci, mastro del legno

Il bilancio dell’anno appena passato registra un calo complessivo del 1,4 per cento: ci sono 34.362 aziende attive contro le 34.844 del 2018.

Bene i servizi, l’export corre

Crescono invece le attività legati ai servizi: attività tecniche di noleggio (+5 per cento), agenzie di viaggio e servizi di supporto alle imprese (+5,8 per cento). Alcune attività dei servizi legati all’alto contenuto di conoscenza (attività finanziarie e assicurative: +44,4 per cento; attività professionali scientifiche e tecniche: +12,5 per cento). “Le attività tradizionali cedono il passo ad attività che consideravamo finora marginali”, commenta Bordoni.

Le riparazioni e le manutenzioni registrano un +5,6 per cento, “a dimostrazione del fatto che si sta affermando la logica del riutilizzo”.

L’export segna un +11,7 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Le esportazioni provinciali si posizionano ben al di sopra della media regionale: +3,9 per cento. “Sono anni che i dati relativi all’esportazione continuano a darci soddisfazione”, conclude Bordoni.

(f.c.a.)

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