Studenti al microfono. Musica e divertimento nello studio di Radio Urca, che dal 2007 trasmette dal Tridente

di ALICE POSSIDENTE e VALERIO SFORNA

URBINO – Collegio del Tridente, ore 20. Alla diretta manca ancora un’ora ma Giacomo Orsolino, è già lì. In una stanza ricavata dietro i locali della mensa c’è la sede di Radio Urca, la web radio universitaria degli studenti di Urbino. Ventiquattro anni, sardo, Giacomo studia Informazione Media e pubblicità e adora la musica. “Mi piace arrivare presto e fare in modo che i ragazzi trovino tutto pronto “. Sulla carta è il presidente, ma in realtà è un po’ il “tuttofare”, fa da tecnico e da regista; accende i microfoni e si assicura che tutto sia in ordine. È entrato nella famiglia di Radio Urca quando era una matricola: “Mi sono avvicinato per curiosità”, dice. Ed è un po’ il motivo che ha spinto tutti a farne parte. Al momento, all’attivo ci sono una decina di persone. C’è chi è entrato da universitario e poi è rimasto a collaborare. C’è chi, invece, si è avvicinato da fuori, incuriosito dal microfono e dagli studi insonorizzati. La radio è aperta a tutti e vige una sola legge: divertirsi al microfono. “Dobbiamo dire grazie all’Università per averci concesso questi spazi”, ci tiene a precisare Giacomo.

La squadra di Radio Urca

Le trasmissioni sono cominciate nell’ottobre del 2007, e sono a ciclo continuo. La radio è praticamente sempre attiva, a parte le vacanze di Natale e Pasqua. Se non ci sono programmi c’è musica a rotazione. Pop, rock e indie i generi più trasmessi. Al momento, l’unico appuntamento fisso è quello del lunedì alle 21 con la trasmissione in diretta Underground, “però può capitare che in una settimana, se ci si organizza e se c’è disponibilità, si vada in onda più volte anche con trasmissioni diverse”, dice Giacomo.

“Tutto è cominciato per scherzo, ma neanche”

Poco prima delle 21 arriva Elena de Angelis. È una dei due speaker di Underground, il programma di approfondimento a tema prevalentemente musicale ma che spesso si occupa di attualità. Lei è di Urbino ma l’università l’ha fatta a Forlì, dove ha studiato alla Scuola Superiore per Interpreti e Traduttori. Si è avvicinata a Radio Urca, per gioco, dopo gli studi universitari, tramite amici in comune. È stato Cristian Maddaloni, il co-conduttore del programma, a coinvolgerla. Lui ha 27 anni, è originario di Caserta ma ha studiato a Urbino. Alcuni suoi colleghi universitari lo hanno “iniziato” al mondo della radio e anche se adesso lavora non può più farne a meno. Il microfono suscita sempre un certo timore, ma la cosa che tutti temono è riascoltarsi in cuffia. “Sono l’unica a cui non dà fastidio risentire la propria voce – confessa Elena -, sono abituata dai tempi dell’Università, diciamo che la scuola per traduttori in questo senso è stata una buona palestra”.

On air!

Alle 21 in punto parte la diretta. In studio sono in quattro. Giacomo che si “trasforma” in regista. Cristian e Elena fanno i conduttori, e Ivan Clementi – insegnante di inglese di Fermignano – interviene in qualità di ospite. Una piccola pausa. Silenzio. Ci siamo… “On air!”

Qui sotto la puntata di Underground andata in onda lunedì 10 febbraio 2020

Durante la serata il clima in sala è disteso. Gli speaker vanno a braccio. Gli animi sono rilassati. Anche troppo. Alessandro Vaccaro – studente di Lingue aziendali, orgogliosamente calabrese -, che doveva intervenire nel programma, bussa alla porta, durante la diretta, dieci minuti dopo l’inizio. Entra in studio, ha con sé lo yogurt alla fragola preso a mensa, scarta il cucchiaino dall’involucro di plastica e inizia a mangiare accanto a uno degli speaker.

La puntata intanto va avanti. Il tema è l’edizione di Sanremo appena conclusa. Si ascoltano e si commentano alcune canzoni. Gli accenti diversi si mescolano tra loro. Slang dialettali si alternano a espressioni colorite. Il format funziona, il ritmo è incalzante. Gli ascoltatori interagiscono e dialogano con gli speaker attraverso i social. Non c’è pubblicità. Il passaparola è l’unica forma di sponsorizzazione. I più stressati di certo gli amici e i familiari, confessa Giacomo:”Non di rado le nostre telefonate sono ‘Mamma, sono in diretta, metti su Radio Urca!’”.

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