Asili nido comunali: verso la fusione tra “Valerio” e “Tartaruga” e la gestione a Urbino Servizi

di GIULIA CIANCAGLINI

URBINO – I due asili nido di Urbino sono destinati a fondersi. Nei fatti è già accaduto: il “Valerio” è stato sgomberato e tutti i bambini, maestre comprese, si sono trasferiti al “Tartaruga”, dove c’è posto. Ma, delle dieci maestre che lavorano ora, soltanto tre hanno la certezza di restare con i bambini anche l’anno prossimo. La gestione dell’asilo, nato dalla fusione dei due, potrebbe quindi passare alla società Urbino Servizi, perché il Comune non potrà assumere nuove educatrici. Ma si deciderà tutto nei prossimi mesi mentre per quest’anno scolastico non sono previste altre novità.

Il “Valerio” inagibile

In città, almeno sulla carta, esistono due asili nido comunali, si chiamano “Valerio” e “Tartaruga”. Da settembre 2019, però, tutti i genitori portano i bambini in via Neruda 9 perché la struttura del Valerio, in via Ubaldini, è inagibile. Il 7 settembre il sindaco Maurizio Gambini ha firmato l’ordinanza di chiusura e sgombero dell’immobile. La Provincia aveva comunicato al Comune che quell’edificio non rispettava i requisiti di idoneità statica e così è stato vietato l’utilizzo a fini didattici di tutta la struttura che – oltre alla scuola secondaria di secondo grado “Raffaello” – ospitava anche la scuola statale dell’infanzia “Oddi” e ila nido d’infanzia comunale “Valerio”.

Ora, in città e sui social, si mormora riguardo a una possibile fusione tra i due asili comunali, con la gestione che potrebbe essere affidata alla società Urbino Servizi. Per fare chiarezza, i consiglieri del gruppo Uniti per Urbino hanno presentato in Consiglio comunale un’interrogazione a risposta scritta. Ma Maria Teresa Guidarelli, dall’Ufficio della Politiche educative di Urbino, spiega al Ducato: “L’asilo Valerio ha una convenzione per appalto con le cooperativa Labirinto e Cooss Marche, mentre le maestre del Tartaruga sono assunte dal Comune. Non c’è niente di ufficiale ma si pensa di cedere le gestione, forse a Urbino Servizi, perché il Comune quest’estate non avrà più capacità assunzionale. La convenzione con le cooperative scadrà a luglio, quindi per quest’anno scolastico non ci saranno grandi novità. I 64 bambini ora sono tutti al Tartaruga, che ha comunque la capacità di accoglierli, e le maestre lavorano lì in spazi separati”.

La questione maestre

Nell’interrogazione presentata dal gruppo di Giorgio Londei si legge: “Da notizie assunte da alcuni cittadini, attualmente, l’asilo nido Tartaruga conta dieci maestre (sette dipendenti del Comune e tre delle cooperative ndr), delle quali una precaria, tre prossime al pensionamento e da ultimo nel momento in cui avverrà la fusione due maestre andranno negli uffici del Comune”.

Il dottor Piero Fraternale, responsabile delle Politiche educative di Urbino, conferma: “Le dipendenti comunali che lavorano all’asilo sono sette: tre stanno per andare in pensione, una è stata assunta tramite un’agenzia ed è precaria. Oggi le altre tre incontreranno il sindacato. Saranno loro a decidere cosa fare, noi non imponiamo nulla. Potranno scegliere di continuare a lavorare come dipendenti comunali, in altri uffici, o per l’asilo anche quando la gestione del servizio non sarà più del Comune”.

Destinati a fondersi e a cambiare

Non sono previsti lavori per mettere a norma le sede del “Valerio”. La fusione tra i due asili nido comunali, in pratica già avvenuta, sembra quindi inevitabile perché uno dei due è rimasto – e rimarrà – senza una struttura agibile. Sul passaggio della gestione del servizio a Urbino Servizi, il Comune prenderà una decisione ufficiale tra qualche mese, quando si avvicinerà la scadenza della convenzione con le cooperative.

“Abbiamo fatto tutto di fretta, quando è stato dichiarato inagibile lo stabile – racconta Fraternale – abbiamo trasferito i bambini e fortunatamente c’era posto. La struttura del Tartaruga può accoglierne 66, crediamo quindi di poter avere un solo asilo, anche considerando il calo delle nascite. L’edificio non è semplicemente da mettere a norma con qualche lavoro, ha problemi di staticità, bisognerebbe proprio buttarlo giù e ricostruirlo e per l’asilo non serve dato che basta lo spazio che abbiamo”.

Secondo il responsabile delle Politiche educative, il servizio dell’asilo rimarrebbe in capo al Comune – “iscrizioni, pagamenti, tutto questo rimarrebbe invariato” – ma il problema delle nuove assunzioni (circa sei o sette) per “i vincoli che i comuni hanno in termini di capacità di assunzione” costringe a immaginare un passaggio di gestione. Il presidente della società Urbino Servizi Giorgio Cancellieri sottolinea: “Ancora è tutto da vedere, nulla è stato deciso. Noi siamo disposti a prendere in gestione gli asili ma bisogna prima discutere sulle condizioni. Dobbiamo ancora capire la volontà del sindaco e della giunta, vedere cosa ci chiedono e capire se la nostra società sarebbe o meno all’altezza di queste richieste”.

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