Coronavirus, c’è anche uno studente di Morciano tra i sei casi nelle Marche, tutti a Pesaro Urbino. Ceriscioli: “Nuova ordinanza: chiusi scuole e musei fino a sabato”

di LINDA CAGLIONI

URBINO –  Il Coronavirus si diffonde nella Regione. Tre nuovi casi e sei in totale, tutti nella provincia di Pesaro e Urbino, tra cui anche un ragazzo che frequenta il liceo scientifico Marconi di Pesaro. La conferma arriva dal Gores (il Gruppo operativo regionale per l’emergenza sanitaria delle Marche), e dal presidente della Regione Luca Ceriscioli, che intanto ha firmato un nuovo provvedimento che chiude le scuole fino a sabato 29 febbraio, dopo la sospensiva del Tar regionale sul prima ordinanza (impugnata dal Governo) che avrebbe chiuso scuole e università fino al 4 marzo.

Quello che sappiamo fino ad ora

  • Sono sei i casi positivi al Coronavirus nelle Marche. I tre già noti confermati anche dalla Protezione civile, altri tre positivi al primo tampone sono stati comunicati dal presidente delle Marche Luca Ceriscioli.
  • Uno studente, residente a Morciano di Romagna, che frequenta il liceo Marconi di Pesaro è risultato positivo nelle analisi del primo tampone al Coronavirus ed è ora in buone condizioni. È il primo caso delle Marche di un minorenne contagiato dal virus.
  • Il Gores ha confermato anche altre due nuove persone di Pesaro positive al primo tampone.
  • Smentito il caso dell’uomo di 51 anni di Piandimeleto. Era rientrato da una battuta di caccia in Romania. Insieme alla famiglia si era messo in quarantena volontaria saputo del contagio del compagno di viaggio, il ristoratore di Cattolica.
  • La coppia di anziani di Fano, rimasti nell’ultimo periodo sempre sul territorio, ricoverati al reparto infettivi dell’ospedale San Salvatore a Pesaro, sono in condizioni gravi. La donna ha una polmonite bilaterale ed è in rianimazione.
  • Il primo contagiato nelle Marche, il ragazzo di 30 anni di Vallefoglia, nel pesarese sta meglio. L’uomo lavora come ingegnere a Somaglia e ha contratto il virus a cinque chilometri dalla zona rossa di Codogno.
  • Con un provvedimento urgente, il Tar di Ancona ha sospeso la prima ordinanza regionale delle Marche, impugnata dal Governo, perché emanata quando nella regione non c’erano casi confermati di persone positive al Coronavirus. Il presidente Luca Ceriscioli ha firmato una nuova ordinanza che prevede la chiusura di scuole, università e musei fino a sabato 29 febbraio.
  • Nel bollettino del Gores, inserito anche nella nuova ordinanza di Ceriscioli, si legge che le persone che sono state messe in isolamento fiduciario sono 94, di cui 34 sintomatiche.

La nuova ordinanza dopo la sospensiva del Tar

Con un provvedimento urgente della presidenza del Tar di Ancona, è stata sospesa l’ordinanza regionale perché emanata quando nella regione non c’erano casi confermati di contagio. Con gli sviluppi sui contagi degli ultimi giorni, però, le condizioni sono cambiate. Per questo Ceriscioli ha deciso di proseguire sulla strada già presa, confermando la chiusura di scuole e università: “Nella motivazione della nuova ordinanza aggiungiamo i casi che ci sono stati – ha spiegato Ceriscioli al Ducato – cioè sei casi positivi fino a oggi nella provincia di Pesaro e Urbino, prorogando le misure dell’odinanza da oggi fino a sabato 29. Abbiamo scelto un periodo simile a quello delle altre Regioni, sperando che il Governo non impugni anche questa ordinanza“.

I contagi nelle Marche

Sei i casi di contagio nelle Marche, tra i quali un trentenne di Vallefoglia (l’unico confermato dall’Istituto superiore della sanità per il momento) e due anziani congiugi di Fano. Casi confermati dal Gores e in attesa dell’esito del secondo tampone dall’ospedale Spallanzani di Roma. I nuovi tre nuovi casi sono tutti nella provincia di Pesaro e Urbino. Uno di questi ultimi è uno studente – residente a Morciano di Romagna, del liceo Marconi di Pesaro ed è in buone condizioni. “Sicuramente non ha contratto il virus a scuola, visto che è chiusa da due giorni”, ha commentato il governatore. Gli altri due sono invece di Pesaro. Negativo l’operaio di 51 anni di Piandimeleto. L’uomo era risultato positivo al primo tampone, come aveva riferito la Prefettura di Rimini. Le persone che sono state messe in isolamento fiduciario, invece, come si legge nell’ordinanza sono 94, di cui 34 sintomatici.

Gravi gli anziani di Fano ricoverati a Pesaro

Sono gravi le condizioni della coppia di anziani fanesi risultati positivi al Coronavirus e ricoverati agli reparto infettivi dell’ospedale San Salvatore a Pesaro. Il Resto del Carlino spiega che la donna, ultraottantenne, ha una polmonite bilaterale ed è in rianimazione. I coniugi rappresentano nelle Marche il primo caso di contagio autoctono, poiché non si erano mai mossi da casa. “La coppia non si è mai mossa dalla regione nell’ultimo periodo – ha detto il presidente della Regione Marche – quindi l’ha contratto sul territorio”. E in questa occasione Ceriscioli ha ribadito “a maggior ragione la validità dell’ordinanza”.

L’ipotesi è che abbiano contratto il virus da un familiare che è andato a trovarli un paio di settimane fa e che non presentava sintomi. La prognosi dei due anziani resta riservata e nel frattempo si cercano le persone che sono entrati a contatto coi due.

L’ingegnere di Vallefoglia è alle Torrette di Ancona

Sta bene invece il trentenne di Vallefoglia che, scrive il Corriere adriatico, è un ingegnere che lavora a Somaglia e che ha contratto il virus a cinque chilometri dalla zona rossa di Codogno. Tornato a casa lo scorso fine settimana, le uniche persone con cui è stato a stretto contatto sono state la madre e la fidanzata, che sono risultate negative al tampone. Stesso risultato per i familiari e gli amici del giovane che, dopo essersi messo in isolamento volontario alla comparsa dei primi sintomi, è stato trasportato all’ospedale di Torrette di Ancona, nel reparto di malattie infettive. “Fin da subito si è messa in moto la macchina della prevenzione, cioè quella ricerca epidemologica di tutto il percorso che il pazihttps://www.facebook.com/lucacerisciolipresidente/posts/2570540583220287ente ha fatto – ha detto Ceriscioli – il paziente ha avuto un comportamento in linea generale di buona attenzione, seguendo i passaggi che diciamo a tutti di seguire”.

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