Coronavirus, calo donazioni di sangue. Allarme in Italia ma non nelle Marche. “Misuriamo la temperatura ed evitiamo rischi”

di GIULIA CIANCAGLINI

URBINO – L’allarme è partito da alcuni responsabili degli ospedali italiani, insieme all’invito pressante a non cedere ad allarmismi irrazionali: “È fondamentale continuare a donare il sangue, se naturalmente si è in salute: negli ultimi giorni infatti vi è stato un calo delle donazioni. Ma il sangue serve sempre”. Per primo l’appello è stato lanciato nei giorni scorsi dalla Regione Liguria, all’indomani della scoperta del primo caso di contagio da Coronavirus in regione, attraverso l’account ufficiale su Twitter. Ma non è rimasto isolato, perché lo stesso invito è stato rivolto ai donatori anche dalle Regioni Lazio, Toscana, Puglia e Umbria.

Nelle Marche – al momento –  non si sono registrati particolari cali di donazioni. “Non abbiamo dati così istantanei, perché solitamente riferiamo i dati ufficiali di ogni mese nei primi giorni del mese successivo – ha detto Hermann Grazian, presidente dell’Avis Marche – crediamo comunque che non si debba incentivare l’allarmismo”. Anche perché, come ricorda Grazian, ad oggi, il rischio di trasmissione trasfusionale di SARS-CoV-2 non è documentato e le misure sono solo precauzionali, in accordo con quanto indicato dalle autorità europee. “In questo momento di irrazionalità bisogna mantenere vivo l’interesse a diventare donatori e mantenere la costanza nelle donazioni, se lo si è già – ha commentato Grazian – perché crediamo che la positività di questo gesto non può permettere che venga interrotto o distratto”.

A Urbino, proprio ieri, c’è stata una raccolta esterna di sangue e tutti quelli che avevano preso appuntamento per donare si sono presentati senza disdire. Anche per oggi, a Sant’Angelo, e per domani, a Borgo Mercatale, l’agenda delle prenotazioni è piena. “Non è cambiato niente, quasi tutti quelli che prenotano vengono poi a donare – ha assicurato il dottor Giuseppe Furlo, responsabile Avis di Urbino – anzi abbiamo notato che i donatori sono più responsabili nel raccontarci i loro viaggi”. A Urbino l’unica novità, che il responsabile ha raccontato al Ducato, è in linea con le misure di prevenzione indicate dal Centro nazionale sangue: si prendono le temperature dei donatori con lo scanner e si evita il sovraffollamento in una stessa stanza.

Ed è appunto questa la principale tra le misure di prevenzione per l’emergenza Coronavirus che il Centro nazionale sangue ha indicato ai singoli centri di prelievo, aggiornate in base alle indicazioni dell’European Centre for Disease Prevention and Control: controllare la temperatura di tutti i donatori con uno scanner, evitare il sovraffollamento nelle sale d’attesa e in quelle di prelievo scaglionando gli appuntamenti e rinviare di 28 giorni la donazione di chi è stato in Cina o nelle zone del focolaio del Nord Italia.

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