Coronavirus: il Piano delle Marche, riorganizzata la Sanità. Oltre 400 posti letto. Protezione civile: spostamenti consentiti per lavoro e urgenze

di CHIARA UGOLINI

URBINO – Ci sono oltre 400 posti letto nelle Marche a disposizione per l’emergenza sanitaria da Coronavirus, tra quelli già disponibili e quelli nuovi dedicati, divisi tra terapie intensive, semi intensive, degenze specialistiche e “post critici”. Il Piano approvato dalla Giunta regionale mira dunque a potenziare la risposta all’emergenza, riorganizzando parte dell’assetto sanitario. La decisione è stata presa insieme ai Direttori degli Enti del Ssr e il Gores, dopo il rapido diffondersi di casi Covid-19 positivi e l’aumento di pazienti in terapia intensiva/semi-intensiva.

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La riorganizzazione del Sistema sanitario

  • L’Ospedale di Camerino, Fermo, San Benedetto del Tronto, Ascoli Piceno, Fossombrone, Chiaravalle, AOU Ospedali Riuniti di Ancona, Inrca e Marche Nord, sono gli ospedali adeguati, o riorganizzati temporaneamente, indicati per far fronte all’emergenza. Al termine dell’emergenza Coronavirus, l’assetto strutturale del Servizio Sanitario Regionale sarà ripristinato, ma le tutte le tecnologie che verranno acquisite nel frattempo rimarranno patrimonio delle strutture.
  • Sono quattro le strutture indicate per chi ha superato la fase acuta: quelle di Fossombrone e Chiaravalle, una presso gli Ospedali riuniti di Ancona, una presso Inrca- Fermo. Tutte le altre strutture devono garantire solo le attività non rinviabili. Saranno invece sospese temporaneamente, dove possibile, le attività programmate di chirurgia.
  • Quattro micro-equipe svolgeranno il prelievo dei tamponi: Area Vasta 1, Area Vasta 2, Area Vaste 3 e Area Vasta 4, Area Vasta 5.
  • Il numero verde regionale 800 936677 è attivo dal 25 febbraio, con quattro linee telefoniche, sette giorni su sette, dalle ore 8 alle ore 20. In turno 65 medici tra specializzandi di Igiene e medici di Medicina generale in formazione con 6 operatori/turno. A breve sarà attivato anche un canale comunicativo per persone sorde.

“Continuiamo a lavorare – afferma il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli – perché tutto il sistema sanitario si troverà molto probabilmente impegnato con la fase finale e più difficile del virus, quella della terapia intensiva e del ricovero”.

“E’ importante comprendere quello che sta accadendo. La politica attuerà ciò che la sanità chiede – aggiunge Ceriscioli – è così dal primo giorno: dalle ordinanze per limitare il contagio, alle risorse per la sanità aumentate, fino a questo atto di riorganizzazione. In emergenza straordinaria lavoriamo per step e intanto prevediamo quello che servirà dopo. Ricordo che è importante, da parte di tutti, prima di tutto, la prevenzione”.

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Dopo il decreto l’ordinanza della Protezione civile

Il capo della Protezione civile, Angelo Borrelli, ha firmato una nuova ordinanza che tende a uniformare il comportamento delle varie Regioni con un unico provvedimento. Il provvedimento ricalca il decreto della presidenza del Consiglio dei ministri firmato dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte durante la notte dell’8 marzo, che blinda il territorio provinciale insieme a quello della Lombardia e di altre 13 province per contenere il contagio da Coronavirus fino al 3 aprile. Sottolinea però che non sono vietati gli spostamenti per motivi di lavoro e salute sul territorio nazionale e le disposizioni approvate valgono per le persone fisiche, non per le merci.

  • Trasporto merci: L’articolo 1 del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri prevede che le limitazioni indicate facciano riferimento alle persone fisiche, non alle merci e a tutta la filiera produttiva.
  • Validi motivi per spostarsi: E’ concesso alle persone fisiche spostarsi su tutto il territorio nazionale per motivi di lavoro, di necessità o per motivi di salute. E’ possibile scaricare online l’autocerficazione necessaria a spostarsi.
  • Settore Pubblico: Non saranno limitate le attività degli uffici pubblici, entro i limiti previsti dall’articolo 2 del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri.
  • Chi è malato: Più stringenti le norme per i casi sospetti, i soggetti in quarantena e i contagiati. Chi ha sintomi da infezione respiratoria e febbre maggiore di 37,5° C, deve restare in casa, chiamare il proprio medico curante e limitare il più possibile i contatti sociali. Le persone in quarantena e i positivi al Coronavirus non devono uscire dalla propria abitazione.

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