Cinema: a Urbino torna il Festival “L’intervallo tra le cose”. Presto una docufiction sulla Gioconda

di MARIA ELENA MARSICO

URBINO – Dal 18 al 21 maggio, Urbino si riempirà di storie e pellicole, arte e cinema. Dopo i lunghi mesi in cui piattaforme streaming e on demand hanno monopolizzato le abitudini di tutti, si tornerà ad occupare le poltrone in velluto delle storiche sale cinematografiche. Partirà, infatti, la quinta edizione del Festival “L’intervallo tra le cose. I luoghi della narrazione cinematografica” organizzato dall’associazione culturale La Ginestra e ideato da Giovanna Errede (presidente dell’associazione), Angela Cervellieri e il regista Andrea Laquidara. Il sottotitolo del festival è “Cinema Aperto”. Si vuole, infatti, “dare un segnale e mostrare l’esigenza di tornare al cinema”, dice al Ducato Laquidara, in un tempo storico che vede i settori dello spettacolo e della cultura duramente colpiti dagli eventi dell’ultimo anno. Un ulteriore segnale di ripartenza, oltre al festival, sarà la docufiction sulla Gioconda, diretta dallo stesso Laquidara, che vedrà come “teatro” l’antico ducato.

Il cinema, dunque, vuole ripartire e Urbino ripropone questa manifestazione che ha sempre avuto un’ottima partecipazione negli scorsi anni oltre ad aver ospitato, nelle edizioni passate, Franco Piavoli, Marco Bellocchio, Pietro Marcello, Alina Marazzi.

Il festival è realizzato in collaborazione con la Regione Marche, l’Università “Carlo Bo”, il Comune di Urbino e Cna Cinema e Audiovisivo Marche ed esplora le regioni decentrate della produzione cinematografica. “Ha un piccolo filo conduttore che tocca e lega i vari film: la riflessione sull’isolamento e sulla sospensione”, spiega Laquidara, “Chi vedrà i vari film si accorgerà che può esserci un punto di contatto: Venezia isolata, Urbino sospesa”. Il Covid -19 ha, infatti, cambiato anche le modalità del festival. Non ci sarà lo spettacolo serale per via del coprifuoco e gli eventi e le proiezioni si terranno nel pomeriggio, in due sale: al Cinema Ducale e al Nuova Luce. La capienza sarà di 270 spettatori al primo e di 50 al secondo.

Focus sui registi italiani

Questa edizione avrà, inoltre, un’attenzione particolare ai nuovi autori del cinema italiano: saranno proiettate le opere dirette da Saverio Costanzo (Hungry Hearts), Alice Rohrwacher (Lazzaro Felice), Mauro Santini (Attesa di un’estate), Sergio Canneto (Il catechismo), Andrea Segre (Molecole) che sarà presente in sala il 19 maggio, durante la proiezione del suo documentario realizzato nel pieno della pandemia e dialogherà con il pubblico. Ci sarà, inoltre, un workshop dedicato al cinema italiano e tenuto da Andrea Laquidara che il 21 maggio presenterà il suo ultimo film: Guardo escluso. Nella stessa giornata si esibiranno in un concerto i musicisti Devon Ebah e Anissa Gouizi.

Il festival non è annuale ma punta a esserlo, auspica Laquidara. Quest’anno la manifestazione è vincitrice del bando regionale Festival, Rassegne e Premi cinematografici realizzati nel territorio marchigiano 2020/2021.

Una docufiction sulla Gioconda “urbinate”

Si torna in sala, ma non solo. Si torna anche sul set. I nomi e il lavoro di Laquidara e de La Ginestra ricompaiono nella realizzazione del film sulla Gioconda. Partiranno, infatti, a giugno e luglio le riprese del film Ritratto di donna in un paesaggio, diretto da Andrea Laquidara e ambientato a Urbino. Il tema è l’identità della donna raffigurata ne La Gioconda di Leonardo Da Vinci. A produrlo sono Ab Produzioni (casa di produzione urbinate, fondata da Alessandro Brugnettini) e La Ginestra. Il soggetto e la sceneggiatura sono di Laquidara, in collaborazione con Angela Cervellieri. Gli autori si sono ispirati agli studi dello storico Roberto Zapperi (autore del saggio Monna Lisa addio) e delle studiose di paesaggi Olivia Nesci e Rosetta Borchia (autrici di Codice P. – Atlante illustrato del reale paesaggio della Gioconda) per mettere in scena l’ipotesi suggestiva sull’identità della donna dipinta da Leonardo. Che possa trattarsi cioè di Pacifica Brandani, cortigiana urbinate e amante di Giuliano de’ Medici.

La produzione avvierà anche una campagna di crowdfunding per il finanziamento del film. Questo aspetto sottolinea quanto sia importante il contributo e la partecipazione dello spettatore che, in maniera attiva, può promuovere la realizzazione degli spettacoli e, come in questo caso, dei film. Il progetto cinematografico, inoltre, è vincitore del bando Cinema per il sostegno delle produzioni audiovisive 2020/2021 ed è co finanziato dalla Regione Marche.

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