Albe Steiner, Lica e Urbino. In mostra la rivoluzione grafica della città ideale

Albe Steiner, foto dalla mostra "Licalbe Steiner" a Urbino
di ROBERTA ROTELLI

URBINO – Tra il 1962 e il 1983 Urbino è stata testimone di una “vera e propria rivoluzione grafica paragonabile a quella rinascimentale” dice il direttore dell’Isia, Jonathan Pierini, organizzatore della mostra “Licalbe Steiner, alle origini della grafica italiana”, alla Galleria d’Arte Albani che si espande però anche nei locali della sede dell’Isia. Materiali inediti, bozzetti preparatori e fotografie originali esposti in via Santa Chiara 36, è possibile fare un tuffo nel passato e capire come il grafico Albe Steiner abbia rivoluzionato il modo di concepire e vivere la città. Tramite lo studio del logo di Urbino, la segnaletica stradale e la cartellonistica per i turisti (era il 1968), l’artista è riuscito infatti a rendere l’anima rinascimentale della città con la chiarezza e l’immediatezza delle immagini.

La mostra è stata realizzata in collaborazione con Coop, il Comune di Urbino e lo studio Origoni-Steiner. Il progetto itinerante che era partito originariamente dal Museo del 900 di Milano nel 2015 per arrivare infine a Urbino, è curato dalla figlia dell’artista, Anna Steiner che ha voluto far emergere sin dal titolo il legame indissolubile tra i suoi genitori, Lica e Albe, entrambi designer ed ex partigiani.

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Il sodalizio tra Steiner e la città di Urbino nasce nel 1962 quando l’allora preside della scuola del libro Francesco Carnevali decise di fondare il Corso superiore per arti grafiche, Csag, che divenne negli anni un punto di riferimento in tutta Italia e che prese poi il nome nel 1972 di Isia, Istituto superiore per le arti grafiche e industriali. Steiner contribuì in modo sostanziale allo sviluppo della scuola e cominciò da subito a collaborare con l’architetto ed urbanista Giancarlo de Carlo. Da quel momento in poi non si tratterà solo di una collaborazione quella che legherà entrambi al territorio urbinate, bensì un impegno artistico, didattico e sociale.

La nuova comunicazione di Urbino (1968)

Proprio qui all’Isia sono esposti gli studi per ridisegnare la comunicazione della città rivolta a turisti e cittadini. Il 1968 è l’anno di svolta in cui prende forma il piano che comprendeva la segnaletica, il logotipo della città e la grafica per il giornale comunale dell’epoca, che ebbe negli anni una risonanza nazionale. I risultati del progetto, che prese il nome di “Grafica e segnaletica di un centro storico” saranno inclusi da De Carlo nella XIV Triennale di Milano, dal titolo ” Il Grande Numero”. Un impegno a 360 gradi che vide Steiner lavorare con i suoi studenti per due anni, mentre nel frattempo svolgeva in parallelo il lavoro di  grafica per il nuovo progetto del piano regolatore della città di Urbino, ideato da De Carlo.

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Ultima tappa importante che marca la sinergia artistica tra Steiner, De Carlo e la città di Urbino é la grafica per il progetto urbanistico dei collegi del Colle. Il logo strutturato dall’artista milanese rappresenta in questo caso una sintesi iconografica dello studio urbanistico e territoriale svolto da De Carlo, modellata sulla pianta del collegio stesso. Il risultato sarà il marchio “CUU”, che nelle linee morbide ricorda la struttura del collegio stesso.  Tra il 1962 ed il 1983 l’architetto realizzerà infatti i quattro collegi universitari, il Colle, il Tridente, l’Aquilone-Serpentine e la Vela, raggiungendo l’apporto complessivo di 1.500 alloggi. A questo proposito la figlia Anna Steiner, curatrice della mostra, definirà il lavoro del padre e De Carlo nel capoluogo urbinate “una vera e propria rivoluzione effettuata attraverso lo strumento visivo, in cui la grafica acquisisce la funzione di aggiungere chiarezza ed il design quella di ridurre il caos”.

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