Sul palco di Urbino danza Ivan Cottini. Esempio per i giovani: “Uno che non molla mai”

Ivan Cottini
di EMILIA LEBAN

URBINO – Caldo e freddo, pieno e vuoto, luce e oscurità. La danza riunisce gli opposti e rende possibile l’impossibile. Anche superare l’immobilità, alzarsi dalla sedia a rotelle e dominare il palco. Ce lo dimostra Ivan Cottini, che la sera del 25 giugno a Piazza Rinascimento balla con gli allievi della scuola di danza Chorus di Urbino e porta il suo messaggio: “Il coraggio non è l’assenza di paura, ma la volontà di vincerla”.

Classe 1987, Cottini è nato a Urbania. Ballerino, modello, ex allievo della scuola di Amici di Maria De Filippi, da anni combatte contro la sclerosi multipla. Ma, nonostante tutto non ha mai abbandonato il sogno della danza e ora continua a incantare il pubblico ballando sulla sedia a rotelle.

La terapia del ballo – La nostra danza contro le malattie

Ed eccolo lì, che scivola, ruota e solleva la sua partner sulle note di Rinascerò rinascerai di Roby Facchinetti. “Un brano emblematico per la ripresa dopo il Covid, il coraggio di esserci e di ricominciare da capo – spiega Cottini al Ducato – pensavo che non sarei più tornato a ballare. Ho vissuto più questo ballo che Sanremo e ripartire da questo palco, da questa piazza è un orgasmo”.

“Tutto e niente, l’equilibrio degli opposti, questo è il tema dello spettacolo di stasera – dice Bianca Maria, insegnante della scuola e partner di Cottini nel ballo di apertura – la filosofia di Eraclito secondo cui gli opposti sono imprescindibili l’uno dall’altro”.

Gioia e dolore. Con la malattia ogni movimento fa male. “A causa del Covid sono stato fermo sei mesi, senza palestra e senza fisioterapia – continua Cottini – ma il ballo è la mia terapia, mi fa stare bene mentalmente”.

Ispirazione per i giovani

Sara e Valentina, 12 e 13 anni, visibilmente emozionate si scaldano prima di entrare in scena. Si esibiranno davanti a 400 persone, tra cui i loro genitori e, soprattutto, un ballerino di fama nazionale. “La sua storia è una grande fonte di ispirazione, perché nonostante la malattia è riuscito ad andare avanti e non ha rinunciato al suo sogno – dicono – è uno che non molla mai”. “Per me, come per tanti altri ballerini, la storia di Cottini è un insegnamento importante”, dice Dennis, 18 anni, mentre raduna la sua crew hip hop. Dopo l’esibizione Lisa e Marialba, 25 anni, tirano un sospiro di sollievo e si godono le performance dei loro compagni. “Il saggio è emozionante, dà una gran botta di adrenalina – raccontano – Ivan è uno spettatore importante ma non ci spaventa ballare davanti a lui, siamo abituate a vederlo in sala prove”.

“Porteremo l’esibizione di stasera in tv da Mara Venier – conclude Cottini – purtroppo a causa della malattia non posso fare progetti a lungo termine, ma con Domenica in cominceremo una piccola tournée nei prossimi mesi”. Se il palco di Piazza Rinascimento a Urbino è stata un’occasione per ripartire dopo mesi di inattività, la speranza è sempre quella di tornare un giorno a Sanremo per chiudere in bellezza una carriera straordinaria.

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