Urbino: fertilizzante anti-cinghiali, “zero effetto avverso”. Ambientalisti contro

I cinghiali fotografati nella zona della Piantata - Foto per gentile concessione di Angelo Pascucci
di BEATRICE GRECO

URBINO – Sarà Garden Curb di Mondo verde srl, il prodotto utilizzato per il trattamento contro i cinghiali, che avverrà questa notte tra le 23 e le 6 del mattino. Si tratta del composto alluminio ammonio solfato dodecaidrato, “la miscela non causa effetti avversi per l’uomo e per l’ambiente”, si legge sulla scheda tecnica  che il Ducato ha potuto visionare in Comune, e i suoi componenti sono in conformità con il regolamento europeo Reach, adottato per migliorare la protezione della salute umana e dell’ambiente dai rischi che possono derivare dalle sostanze chimiche.

Tuttavia, “non c’è nulla di naturale in questa sostanza”, spiega Bernardo Banci, titolare di Mondo verde casa e giardino, a differenza di quanto aveva riferito al Ducato il vice sindaco Massimo Guidi.

“Non è in assoluto una sostanza velenosa – precisa Banci – si tratta di un fertilizzante che viene utilizzato tantissimo, è neutro nei confronti del terreno e agisce per via gustativa sui cinghiali”. Un trattamento quasi “psicologico” che, a causa del suo odore “estremamente amaro”, li allontana e li fa desistere dal cercare cibo nei luoghi trattati. È un prodotto in polvere che deve essere diluito in acqua, con una concentrazione bassissima “circa 150 grammi di prodotto per 100 metri quadrati”.  “Ma non ha alcuna ripercussione sui prodotti dell’orto – dice Banci – basterà lavarli bene per togliere completamente il prodotto”.

Nel documento tecnico sono riportate anche le precauzioni ambientali: “In caso di rilascio accidentale o fuoriuscita evitare che la miscela raggiunga gli scarichi e le acque di superficie o sotterranee. Se il prodotto è defluito in un corso d’acqua, nella rete fognaria o ha contaminato il suolo o la vegetazione, avvisare le autorità competenti”.

“Nessuna protezione necessaria”

Non sono necessarie misure di protezione, a meno che non si entri in contatto prolungato con le polveri, si legge ancora nella scheda tecnica. Il contatto diretto con viso o pelle può causare lacrimazione, arrossamento, tosse e irritazione di naso e gola. Ma, secondo le indicazioni di primo soccorso del documento, basterà lavare la parte con acqua. Nessun dato riguardo lesioni oculari gravi o effetti cancerogeni. “Se si supera il cattivo gusto, si può anche berlo”, dice Banci, scherzando.

Sui social sono arrivate diverse richieste per fare chiarezza sulle sostanze. Mentre c’è chi si fotografa con una maschera antigas postando l’avviso alla cittadinanza pubblicato dal Comune, il consigliere di minoranza Giorgio Londei, insieme con Federico Cangini e Luca Londei, chiede al sindaco Maurizio Gambini, con un post Facebook, di “rendere pubblico il carteggio intercorso con Asur per la non nocività dei prodotti utilizzati”.

A muoversi anche diverse associazioni animaliste e ambientaliste del territorio. In un comunicato stampa diffidano il sindaco dall’utilizzare un “trattamento chimico” per allontanare i cinghiali. “È dimostrato che le sostanze repellenti per i cinghiali possono essere altamente tossiche anche per gli organismi acquatici e quindi provocare a lungo termine effetti negativi per l’ambiente”.

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