Pandemia: quando gli alunni chiedono ai prof di indossare la mascherina

di MARIA ELENA MARSICO
Ha collaborato SARA SPIMPOLO

URBINO – I professori no vax ci sono, così come quelli no mask. Certo, sono una minoranza, se confrontati con i docenti già vaccinati o con quelli che si attengono alle regole. Per ogni insegnante che non rispetta le norme si alza però la voce di denuncia degli alunni. C’è soltanto da imparare: da quando gli studenti chiedono ai professori di indossare la mascherina a quando raccontano quello che non va, che non approvano e che vogliono che si sappia.

Martina e Federica – i nomi sono di fantasia – sono studentesse dell’Istituto superiore Raffaello, indirizzo turistico. Devono cominciare il quarto anno e sono pronte a iniziare: è tempo di banchi di scuola, lezioni e interrogazioni. Gli zaini sulle spalle ancora leggeri, quasi vuoti, alla vigilia del ritorno in aula; i capelli raccolti in una coda e la mascherina chirurgica, ben sistemata a coprire naso e bocca.

“Non mi fido di Big Pharma”

Martina e Federica raccontano che la maggior parte dei ragazzi e delle ragazze nella loro classe è vaccinata, pur non avendone l’obbligo: solo due di loro non hanno ricevuto neanche la prima dose, “Probabilmente influenzati dai genitori”. Ne hanno parlato sul gruppo Whatsapp.

I docenti sono tutti vaccinati tranne uno, “dichiaratamente no vax”, raccontano. Non ne ha mai parlato in classe, ma ha adottato comportamenti che andavano contro le norme anti-contagio disposte dal Ministero della Salute. Sono scene dallo scorso anno scolastico, che sperano non si ripetano adesso: “Nel corridoio metteva la mascherina perché non poteva farsi vedere senza, ma quando girava tra i banchi in classe non la indossava. Spostava anche la protezione in plexiglass. Comunque la distanza c’è sempre stata”, assicura Federica, rappresentante di classe. L’amica aggiunge che “l’anno scorso nessuno gli ha detto niente, ma magari quest’anno la situazione è un po’ diversa”.

A conferma delle dichiarazioni delle due studentesse, ci sono i post sulla pagina Facebook dell’insegnante. Testi in cui si parla dei ragazzi che si vaccinano sotto ricatto o in cui emerge una diffidenza nei confronti delle industrie farmaceutiche. “No, non mi fido”, scrive.

Studenti dell’Itis Mattei e del liceo scientifico Laurana Baldi di Urbino verso l’ingresso a scuola

“Prof si rimetta la mascherina”

Gli esempi, però, sono più d’uno. “Al linguistico c’è una professoressa che parla sempre ai propri alunni del Covid. Ha dato un libro da leggere sul coronavirus come complotto”, dice Federica. Nello stesso istituto altri professori non sempre rispettano le norme anti contagio: “Noi studenti ci siamo sempre attenuti alle regole e spesso li abbiamo invitati a fare lo stesso. Nella maggior parte dei casi giravano senza mascherina” dice Ginevra – nome di fantasia – al Ducato. Ma nonostante l’invito degli studenti a osservare il protocollo, i docenti ribattevano “esprimendo il loro parere sul Covid e spesso continuavano a restare senza mascherina”, riferisce la liceale: non hanno mai provato, però, a convincere gli alunni delle proprie idee. “Erano un paio di insegnanti a comportarsi così”.

Vittoria – nome di fantasia – racconta di un insegnante che “faceva scendere di proposito la mascherina e si lamentava di averla. Si avvicinava anche ai banchi senza indossarla”. Quando gli chiedevano di metterla o di alzarla, “lui diceva di sì, lo faceva e dopo due secondi l’abbassava. Glielo abbiamo chiesto molte volte. Non avevamo paura, assolutamente, nessun timore”.

No vax ‘obbligata’ a vaccinarsi

Sempre dalla stessa scuola raccontano di “una professoressa ‘estremista’ che l’anno scorso non voleva vaccinarsi. In classe parlava di ciò che pensava riguardo al Covid dando vita a dei dibattiti”. Una studentessa del classico dice: “Avevamo un’insegnante no vax l’anno scorso, ma è stata ‘obbligata’ a fare il vaccino per lavorare”.

Una docente di matematica e fisica dice al Ducato di rispettare i colleghi che hanno scelto di non vaccinarsi perché “resta una libera scelta”. Proprio per questo alcuni suoi colleghi stanno preparando “un documento in cui non considerano giusta l’imposizione del green pass”.

Il Ducato ha chiesto alla direzione del Raffaello – che comprende il liceo classico, linguistico, tecnico economico e turistico – di confermare la presenza di docenti no vax. La risposta è stata “Sì, come in qualsiasi altra scuola”.

Tutto è pronto, con green pass alla mano

Per l’accesso a scuola dei docenti e personale Ata è attiva dal 13 settembre la piattaforma Sidi che permette di verificare il possesso della certificazione verde tra il personale in servizio. Tutti gli altri saranno sottoposti al controllo del green pass – tramite la classica app – che, in questo caso, è ottenuto grazie al risultato negativo del tampone e che ha una durata di 48 ore. Ma a questo proposito, Martina rileva che “non ha molto senso controllare il green pass ai docenti e agli studenti no”.

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