Fossombrone, detenuto ferito alla testa. Ergastolano a processo per lesioni

Tribunale di Urbino

URBINO, 7 OTT – Colpito alla testa con un manubrio da palestra nel carcere di Fossombrone. La vittima è un detenuto V.Z. e a colpirlo, dice, è stato un altro carcerato, il cui volto ha visto subito dopo aver subito il colpo. I fatti risalgono al 2014, l’accusato, oggi sul banco degli imputati al Tribunale di Urbino per lesioni personali, è Francesco di Matteo, che stava già scontando all’epoca dei fatti l’ergastolo nel carcere marchigiano.

Di Matteo è un ex pilota di rally (col nome di Frank Mc Boden) accusato e condannato nel 2003 per aver guidato l’auto usata dai capi mafia, Salvatore Genovese e Giuseppe Agrigento durante l’agguato a un bracciante palermitano. A far scattare l’ordine di custodia cautelare fu la testimonianza di Giuseppe Maniscalco, ex “picciotto “di Cosa nostra. Di Matteo ad oggi sta scontando la pena agli arresti domiciliari per problemi di salute.

Di Matteo, difeso dall’avvocato Francesca Poltronieri, era presente oggi al tribunale di Urbino. V.Z. lo ha accusato apertamente in aula, ma non ha mai sporto querela. Ha dichiarato di essere stato colpito alla testa con un manubrio di 2 chili mentre stava nell’area che viene definita di “passeggio” del penitenziario di Fossombrone. E successivamente portato al pronto soccorso.

L’ispettore del carcere di Fossombrone, Silvano Simoncelli, ascoltato oggi in udienza come teste, non ha fornito dettagli sulla colpevolezza di Di Matteo, bensì ha fatto luce, suo malgrado, sulle carenze di vigilanza all’epoca dei fatti nella casa di detenzione. Dalle domande poste dalla difesa, è emerso che nel “passeggio” al momento del fatto l’agente di turno non era presente. “Come mai? I detenuti non devono essere sorvegliati costantemente?” ha chiesto più volte Poltronieri.

L’udienza è stata rinviata al 24 febbraio 2022.

ro.ro.

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