Green pass: boom di tamponi a Urbino

di DAVIDE GRESTA ZUCCHI

URBINO – Il 15 ottobre scorso è stato esteso l’obbligo di green pass in Italia. Unico stato europeo ad aver applicato la misura sia in tutti i luoghi di lavoro che di studio. E come in tutta Italia, anche a Urbino esplode la richiesta dei tamponi nelle farmacie. Gli studenti e i lavoratori si organizzano. La regione Marche, tuttavia, è in linea con la media nazionale per numero di vaccinati contro il Covid-19.

Molte, più del solito, le persone in fila davanti alle farmacie in attesa di fare il tampone in Piazza della Repubblica. Filippo risponde volentieri: “Faccio il tampone tre volte a settimana. Mi serve per andare a lezione all’università. Riesco a organizzarmi bene”. Una signora invece si sottrae subito: “Non parlo con i giornalisti” e fa un cenno come per intendere “tanto scrivete quello che vi pare”.

Silvia, in attesa del suo turno dice: “Oggi ho dovuto prendere un’ora di permesso al lavoro per venire a fare il tampone. C’era molta fila stamattina e non ho fatto in tempo ad arrivare in azienda in orario. Dalla prossima volta lo prenoto”. Chiara invece sembra preoccupata: “Fin tanto che ce lo consentono, andrò avanti con i tamponi…” terminando con un sospiro. Tutti si giustificano dicendo che preferiscono continuare con i test perché si sentono più tranquilli rispetto al vaccino.

In coda alla Farmacia in piazza della Repubblica

Prenotazioni aumentate del 48%

Mariangela Casoli della farmacia Ricciarelli vuole essere precisa e fa due conti: dice che nella sua farmacia dopo l’obbligo della certificazione verde sui luoghi di lavoro “l’aumento delle richieste di prenotazione di tamponi è salita del 48%”. Una percentuale importante, tenendo conto che fa riferimento alle sole prenotazioni e non alle persone che si presentano senza aver prenotato, che comunque sono cresciute di numero. “Abbiamo aumentato il personale e ampliato gli orari di apertura e chiusura. Federfarma (Federazione nazionale che rappresenta migliaia di farmacie private) ci ha chiesto di essere più flessibili e ci ha suggerito di accontentare tutta la domanda di tamponi e noi ci siamo organizzati”.

“Pacchetto tampone”

Anche le altre farmacie di Urbino confermano la maggiorazione delle richieste dei tamponi: “Sono aumentate tantissimo” osserva la proprietaria della farmacia La Medica in Piazza della Repubblica. Dalla farmacia comunale Urbino Servizi dicono: “È aumentata di molto anche la programmazione dei tamponi. Ora li prenotano anche per molti giorni dopo. Altri ci chiedono se ci sono degli abbonamenti per risparmiare o dei pacchetti sconto”.

Per i cittadini di San Marino che transitano e studiano a Urbino non ci sarà il problema del tampone. Il governo italiano ha infatti prorogato fino al 31 dicembre 2021 l’esenzione per i sammarinesi che sono stati vaccinati col vaccino russo Sputnik, non autorizzato dall’Ema.

Marche, quinto posto per non vaccinati

I vaccinati nelle Marche sono circa l’80%, mentre quelli che non hanno ricevuto nemmeno la prima dose di vaccino anti-Covid sono circa il 20%. La regione Marche è quinta in classifica per persone che non si sono fatte vaccinare. Nonostante ciò, il risultato è più che buono. Lo conferma anche il Presidente regionale Francesco Acquaroli, come riportato dal Resto del Carlino: “Siamo in linea con la media nazionale. Non possiamo dire che le Marche siano no-vax”.

Nella provincia di Pesaro e Urbino, la percentuale di lavoratori contrari al green pass in Adriabus era però piuttosto sostanziosa. Tanto che è stata necessaria la sospensione della linea, ora ripristinata, ma restano disagi per il trasporto urbano.

About the Author

Davide Gresta Zucchi
Nato ad Ancona e cresciuto nella provincia di Pesaro-Urbino. Laureato in Scienze della comunicazione. Assegnatario di borsa di studio Erasmus+, ho trascorso un periodo di sette mesi a Lubiana in Slovenia dove mi sono occupato di scrittura e di realizzazione di contenuti creativi per il web. Ho lavorato come product development nell'alta moda per importanti maison del lusso. Oltre ad aver maturato sette anni di esperienza lavorativa in Italia, ho lavorato anche un anno nel Regno Unito.

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