Olga, giornalista di Pesaro nata in Ucraina: “I miei nonni nella città assediata dai russi”

di STEFANO SCIBILIA ed ENRICO MASCILLI MIGLIORINI

URBINO – “In Ucraina ho i miei nonni, mia zia e le mie cugine, di 19 e 8 anni. Vivono vicino al confine russo, in una zona molto interessata dal conflitto e mia madre sta cercando di farli spostare almeno a Leopoli, vicino al confine con la Polonia”. Olga Bibus, 32 anni, ex allieva dell’Ifg di Urbino nel biennio 2016-2018, è nata a Kherson, nell’Ucraina meridionale, ma ha vissuto a Pesaro per 16 anni.

Nella città sulla foce del Dnipro, una posizione strategica, sotto assedio russo, vive ancora parte della sua famiglia, per questo è preoccupata: “L’ultima volta li ho sentiti stamattina, mi hanno detto che stanno continuando a combattere nelle strade. Mi hanno confermato che i militari russi hanno preso il ponte che collega la Crimea con Kerc”. Olga ha lasciato il paese dell’Est Europa all’età di sei anni, poi ha vissuto a Pesaro dall’età di 16, dove vivono i genitori e il fratello. Ora è a Milano e lavora per Mediaset Play, dove si occupa della parte digitale del programma Verissimo.

Fuggire dalle bombe

Dice che sente ogni giorno la zia e i nonni, si cerca un modo per allontanarsi dalle bombe: “Non c’è benzina, i negozi sono vuoti e le scorte stanno finendo- continua- e mio nonno è preoccupato”. Al telefono col Ducato dice: “Mi rassicurava sempre, mi diceva che sono otto anni che si combatte nel Donbass e che tutto sarebbe rimasto così”. Non pensava che puntasse alle città e ai civili. La sua famiglia vuole spostarsi verso l’Europa e la zona protetta dalla Nato ma viaggiare non è facile: “Gli aeroporti sono chiusi, quello di Kiev è stato bombardato e spero che presto possano trovare il modo per arrivare in Italia”. Olga parla da Milano, dove ha un figlio e un compagno. Dopo la triennale in Lettere moderne e la magistrale in italianistica a Bologna ha frequentato la Scuola di giornalismo  di Urbino “che resterà sempre la mia casa”, dice. Qui infatti è nato suo figlio. L’altra parte della sua famiglia invece vive una situazione ben diversa. Ad esempio, dice: “Il marito di mia zia lavora in marina e casualmente è tornato da poco in Ucraina da uno dei suoi lunghi viaggi. Siamo preoccupati che verrà arruolato a breve”.

Olga Bibus nei suoi anni a Urbino

Una situazione imprevedibile solo pochi giorni fa. Il 23 febbraio Rosalba Castelletti, inviata sul campo di Repubblica, aveva detto al Ducato: “I possibili scenari sono tre: o l’Ucraina cede e a poco a poco la situazione si stabilizza con la Russia che ha occupato l’Ucraina orientale. L’altra opzione è che l’Ucraina respinga la presenza russa, divampi il conflitto a fuoco lungo la linea di contatto e questo potrebbe portare a un’avanzata delle forze russe fino ai confini amministrativi di tutta la regione del Donbass compresa la parte controllata oggi dall’Ucraina”.

“Per i media russi l’Ucraina è praticamente una loro Regione, per questo motivo guardo di più sui social per capire la situazione”, continua Olga. “Sia in Russia che in Ucraina non c’è una grande libertà di espressione e anche in questo caso guardare i social serve a farsi un’idea generale”. Secondo lei, l’atteggiamento dei media ucraini nasconde “molta paura ma anche incoscienza”, perché “si sta cercando di fare passare un messaggio che somiglia a una chiamata alle armi, che in realtà è una vera e propria chiamata al suicidio”.

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