Guerra e turismo, nelle Marche “svuotato il bacino degli arrivi dall’Est Europa”

La serranda chiusa di un negozio di souvenir in centro. Foto di Sara Spimpolo
di ALICE TOMBESI

URBINO – A Urbino il motore del turismo, congelato per quasi due anni a causa della pandemia, stava provando finalmente a ripartire. Poi un’altra onda ha travolto l’Europa e il mondo nel giro di poche ore, quando la Russia ha deciso di invadere l’Ucraina, poi sono arrivati lo stop ai voli e ciò che tutti si aspettavano: nessun turista arriverà da quell’area del mondo.

Russi, ucraini, bielorussi: un bacino svuotato

“Completamente azzerato”. Usa queste parole Vincenzo Ricci, socio di Inside Marche Live sentito dal Ducato, per descrivere il bacino, ora svuotato, di visitatori russi, bielorussi e ucraini attesi nella regione per i mesi di maggio, giugno e luglio. “Avevamo previsto 4-5 mila prenotazioni per un totale di 30 mila pernottamenti – continua Ricci – il nostro lavoro si era basato per il 70 % su di loro, questo doveva essere l’anno delle ripartenze”. La possibilità e la sicurezza nel viaggiare, perse e riacquistate con l’arrivo e lo scemare della pandemia, con la guerra in Ucraina sono di nuovo fuori dall’orizzonte. “L’innesco del conflitto genera instabilità internazionale e danneggia di nuovo il turismo in maniera importante – afferma al Ducato Federico Scaramucci, presidente di Inside Marche Live, un’associazione di tour operator di Urbino – la destabilizzazione si acuisce con il rincaro dei carburanti e scoraggia le persone a spostarsi con la macchina o gli aerei”. 

Fotografia turismo: si perdono i turisti dell’est ma anche le scolaresche sono poche

Secondo i dati Istat per il turismo nella regione Marche, il totale degli arrivi (clienti italiani e stranieri ospitati negli esercizi ricettivi) e il totale delle presenze (numero delle notti trascorse in albergo) per il 2020 sono stati rispettivamente 137.397 e 1.191.769. Nella provincia di Pesaro Urbino gli arrivi di russi nel 2020 sono stati 450 e le presenze 2.972 mentre gli arrivi di ucraini 274 e le presenze 1.248. Numeri che, per via delle sanzioni applicate alla Russia e per la condizione che sta vivendo in questo momento l’Ucraina, verranno portati a zero per la prossima primavera-estate. Una carenza acuita anche dalla mancanza di viaggi d’istruzione: “Noi iniziavamo la stagione proprio con le scolaresche – dice al Ducato Carla Rossi, presidente della Confesercenti di Urbino e di Federagit Marche – partivano dalla seconda di febbraio fino a metà maggio e rappresentavano quasi la totalità del turismo. Ora è subentrata un’incertezza maggiore, anche se avevamo delle richieste non sono state né confermate né disdette”. 

“I russi secondo mercato, bloccato per 4-5 anni”

Tendenzialmente, i turisti provenienti dall’Est Europa, si fermano prima sulla costa marchigiana per poi entrare all’interno e visitare città come Urbino per escursioni brevi. A spiegarlo è stato Alessandro Ligurgo di Assohotel Pesaro: “In generale tutta la filiera del turismo è incentrata sul mare che attira anche in funzione dell’entroterra. Si parte dalla costa, Pesaro ad esempio, per poi andare all’interno, non solo Urbino ma anche piccoli borghi”.

Lo conferma anche Alberto Tassi di Assoturismo Marche: “ I russi sono il secondo gruppo di visitatori sulla riviera dopo i tedeschi. Sicuramente il mercato di spostamenti dalla Russia, Ucraina e Bielorussia rimarrà bloccato almeno per i prossimi 4 – 5 anni”. Tassi propone quindi un’alternativa allo svuotamento di questo bacino turistico: “Per Urbino il mercato polacco potrebbe tranquillamente riempire il bacino svuotato dai russi. Sicuramente avverrà un cambiamento nelle modalità perché ci saranno più prenotazioni individuali e meno a gruppi come facevano i turisti russi, quindi verranno effettuate più prenotazioni dirette rispetto a tour operator”.

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