Teatro, la vita di Laura e la sua malattia: “C’è tempo. Ti racconto la mia storia”

Laura Marziali sul palco del Teatro Sanzio di Urbino
di STEFANO SCIBILIA

URBINO – Questo tempo è unico e irripetibile e dobbiamo essere forti per affrontare il caos tra una tappa e l’altra della nostra vita. Un messaggio forte e chiaro quello che è rimbombato nelle casse del Teatro Sanzio di Urbino in occasione dello spettacolo C’è tempo. Ti racconto la mia storia, organizzato dalle Donne delle Contrade di Urbino. Laura Marziali ha raccontato la sua storia personale, che la vede lottare ogni giorno con un cancro che la costringe ad affrontare un difficile percorso di cura: “Questa è una storia – afferma Laura -Sono appunti di diario durante la malattia. Riassunti di sofferenza, speranza, dolore, felicità”.

Nella prima parte della serata una performance teatrale di Laura Marziali è stata una alternanza monologhi e stacchi musicali a suon di tamburi giapponesi dei musicisti dell’associazione culturale Shinsei Taiko Project con esperienza decennale nel campo del Taiko tradizionale. Un percorso arduo, dove c’è ancora il bisogno di vivere, continuare ad amare, e circondarsi delle persone giuste, perché la vita e il nostro tempo sono i beni più preziosi. “Ora ogni impercettibile rumore nel corpo e del corpo diventa un lampo che genera domande – afferma Laura in una parte del suo monologo – come se stessi in una stanza e avvertissi anche il fruscio del cervello e si sa, in uno stato di silenzio perfetto anche il cuore diventa un lato invadente. Inizia così il mio viaggio all’interno di quella branca della medicina che si occupa di radio diagnostica e che fino a questo esatto momento era soltanto un’eco in discorsi lontani”. L’iniziativa ha visto la partnership dell’Associazione Insieme in volo legate alla vita, del Comune di Urbino, dell’Università di Urbino, dell’Asur Area Vasta 1, e dell’Avis Urbino.

Ospedali, contenitori di storie e speranza

Nella seconda parte della serata si è svolta una conferenza divulgativa con esperti oncologici, moderata da Sofia Trapè e dall’organizzazione di volontariato C’è tempo Odv“. L’evento è stato accompagnato dai ringraziamenti di Elisabetta Foschi, assessore alle Politiche Sociali, Sanità e Attività Produttive”, Marianna Vetri, assessore al Personale, Sport e Pari Opportunità, e di Eugenio Carlotti, direttore del dipartimento di Prevenzione dell’Area Vasta 1. “Noi rappresentiamo le istituzioni – afferma Elisabetta Foschi – e l’ospedale non è solo un luogo  di preoccupazione perché al suo interno ci sono storie che meritano attenzione e che dimostrano quanto sia importante che tutti gli ospedali siano guscio, protezione  e salvezza per chi accede”.

“Ho il cuore che va ancora a mille – dice Elisabetta Foschi, visibilmente commossa sul palco del Sanzio – perché questo spettacolo mi ha riempito di emozioni e posso solo dire grazie per questa esperienza che Laura ci ha riportato, scuotendo le nostre coscienze e facendoci tremare. Abbiamo visto con questo spettacolo quali sono le conseguenze della cura e del rapporto che si può innescare all’interno di un ospedale. È bello quando una testimonianza viene portata così su un palco e per questo ringrazio tutti coloro che ogni giorno si spendono per questo”.

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