Palazzo Ducale, Galleria Nazionale apre sei nuove sale. Gallo: “Traguardo importante”

di GUGLIELMO MARIA VESPIGNANI

URBINO – Pittura, scultura, arte grafica, ceramica e le maioliche del Rinascimento: è una rassegna d’opere d’arte di valore inestimabile quella che si apre davanti agli occhi di chi entra nelle sei sale al secondo piano di Palazzo Ducale, da oggi aperte al pubblico. La Galleria Nazionale delle Marche, così, rende fruibile un 75% di patrimonio artistico in più rispetto a prima e dà ufficialmente il via al recupero completo del secondo piano del palazzo, di cui l’inaugurazione odierna è soltanto il momento d’esordio.

Un passo decisivo per il museo

Ad aprire la conferenza stampa di inaugurazione è il direttore della Galleria Luigi Gallo, che dopo avere ringraziato i funzionari del museo, gli storici dell’arte e i restauratori che hanno collaborato al progetto, passa ad illustrarne la portata: “Questa giornata consacra definitivamente il ruolo di rilevanza nazionale che Palazzo Ducale ha per il nostro patrimonio artistico-culturale. Con l’apertura di oggi, compiamo un passo decisivo per il completamento del percorso di ampliamento e valorizzazione del museo partito a inizio Novecento, quando è stata istituita la Galleria”.

E c’è grande attesa anche per gli appuntamenti futuri: “Siamo orgogliosi di potere dire che da oggi in avanti potremo esporre ben 115 dipinti mai presentati al pubblico: la collezione verrà ulteriormente ampliata dal 23 giugno, con l’inaugurazione della mostra Urbino Crocevia delle Arti, in occasione delle celebrazioni federiciane, e il 14 luglio, quando completeremo l’apertura del secondo piano: faremo una grande festa”.

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Centinaia di dipinti e una sezione per l’ultimo Duca

Il primo settore è dedicato ai capolavori della pittura cinquecentesca e seicentesca. Decine di dipinti di Barocci, Gentileschi, Ridolfi, Zuccari, Guerrieri, Cantarini vanno quindi ad aggiungersi al patrimonio pittorico della Galleria, nelle prime tre sale del “nuovo” secondo piano di Palazzo Ducale, che erano state precedentemente aperte al pubblico ma che sono state rinnovate e rese nuovamente fruibili, “senza più la presenza dei cavalletti anni ’80 – aggiunge Gallo – e che da oggi sono raggiungibili anche con un ascensore sottostante, azzerando quindi le barriere architettoniche, rendendo il museo sempre più inclusivo”.

Il percorso prosegue in una sezione dedicata a L’Apparato di Nozze, serie di dipinti dei pittori Claudio Ridolfi e Girolamo Cialdini creata nel 1621 per celebrare le nozze dell’ultimo duca urbinate, Federico Ubaldo Della Rovere. Le opere si collocano in degli ambienti di snodo nel braccio occidentale del secondo piano, la cui inaugurazione verrà completata il 14 luglio.

Arte grafica e maioliche, i gioielli della Galleria

Il “nuovo” secondo piano presenta poi altre due importantissime novità: la prima è la sala dedicata all’arte grafica, con l’esposizione di parte dei disegni appartenenti alla galleria, nucleo noto principalmente agli studiosi e che per la prima volta viene esposto al pubblico. Oltre a questa collezione, alla parete d’ingresso vengono esposti due grandi disegni di Carracci e del “Domenichino”, che sono inamovibili per le loro dimensioni.

Sul finire degli spazi appena inaugurati, poi, si estende la meravigliosa collezione di centinaia di ceramiche e maioliche, che si trovano nel luogo di passaggio tra le gallerie roveresche e l’ala occidentale del palazzo, ancora chiusa al pubblico. Una scelta che, come spiega Claudio Paolinelli, ispettore onorario per la sovraintendenza alle ceramiche e maioliche nelle Marche, non è casuale: “La collocazione è stata decisa in quanto questo è il luogo più illuminato del Palazzo” dice Paolinelli, che poi aggiunge che “l’idea della Galleria delle Maioliche è un progetto condiviso con Timothy Wilson ed è nata per arricchire la collezione permanente e per illustrare la grandezza della ceramica urbinate e il profondo rapporto che Urbino ha con la terra. Anche per questo abbiamo deciso di inserire nella collezione i frammenti e le ceramiche e le maioliche non complete, a testimonianza dell’assoluta qualità delle ceramiche urbinati fin dal ‘500 e dell’importanza della maiolica nel Rinascimento”.

Mentre i presenti rimangono nelle sale ad ammirare i pezzi di collezione, per chiudere l’inaugurazione Gallo permette ai giornalisti di dare una sbirciata nell’ala occidentale all’ingresso del nuovo torricino, i cui lavori non sono stati ancora completati e che verrà aperto il 14 luglio.

About the Author

Guglielmo Maria Vespignani
Nato nel 1991 ad Ancona, sono cresciuto a Jesi e mi sono diplomato al Liceo Classico Vittorio Emanuele II. Laureato in Filosofia nel 2015 all'Università di Bologna, ho successivamente diviso la mia vita tra sport e impegno sociale.

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