I cantieri infiniti sulla Flaminia, auto e tir da Roma assediano Cantiano

La deviazione sulla Flamina da Roma in direzione Urbino - Credits: Google
di CECILIA ROSSI

URBINO – Tutte le strade portano a Roma ma dalla capitale, per Urbino, passano tutti per Cantiano. È il primo comune che si incontra nelle Marche venendo dall’Umbria e anche uno snodo obbligato per l’entroterra marchigiano. Ma da più di un anno si trovano due cantieri, ancora lontani dall’essere ultimati, che deviano il traffico sulla strada comunale, poco adatta ai grandi mezzi. Come autobus e camion che hanno lasciato sull’asfalto una lunga scia di buche. A cui vanno aggiunti il rumore e lo smog delle migliaia di automobili che vogliono raggiungere ogni giorno la costa adriatica.

La deviazione che entra nel paese

Cantiano è un piccolo paese di appena duemila persone, che nel giro di pochi giorni si sono ritrovate il traffico della strada Fano-Gubbio- che unisce i percorsi della “Flaminia” SS3 e della SS73bis – sotto le proprie finestre. Questo perché da marzo 2021, e poi dal giugno dello stesso anno, Anas ha messo in piedi due cantieri per la “manutenzione straordinaria e il miglioramento sismico” dei due viadotti di Pontedazzo e La Rocca, si legge sul sito dell’azienda.

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Si è deciso di creare un unico blocco stradale lungo poco più di due chilometri. Il Comune di Cantiano ha fatto sapere sulla propria pagina Facebook, che “se il cantiere fosse stato gestito con la logica del senso unico alternato regolato da impianto semaforico, avrebbe comportato un tempo di attesa minimo di 12 minuti: un’attesa insostenibile”. Si è quindi deciso di deviare il traffico della Flaminia all’interno del paese, creando un anello “nel tratto tra l’uscita di Cantiano, venendo da Gubbio e l’uscita di Pontedazzo, venendo da Fano”, si legge sempre su Facebook.

“Da qui passano tutti i turisti che vanno al mare”

“Aspettavamo questi lavori ai viadotti da anni”, racconta il sindaco di Cantiano Alessandro Piccini al Ducato, “ma non ci aspettavamo tempi così lunghi. Ho ricevuto più volte diversi concittadini che lamentavano disagi. Bisogna tenere conto che stiamo parlando di un paese fatto di una quotidianità tranquilla e silenziosa, che si è trovata a convivere con il rumore e gli ingorghi di un traffico che conta dalle 1.500 alle 2000 vetture al giorno – spiega Piccini – numeri che sono raddoppiati in estate, perché da qui passano ora i turisti umbri che vogliono raggiungere la costa di Fano e Pesaro”.

Ma non è l’unico problema. Il sindaco fa notare come “la viabilità comunale interna non è pensata per un traffico così intenso e soprattutto per reggere mezzi pesanti, come tir e bus turistici”. L’asfalto si è presto costellato di buche a causa dal peso di quei veicoli che prima passavano per la statale. “Quando ho visto in che condizione versava la nostra strada, ho dovuto fare qualcosa: ho sollecitato l’Anas ha subito anticipato i lavori di ripristino che sarebbero stati effettuati dopo la chiusura dei due cantieri ai viadotti”, prosegue Piccini. “Sono già in corso gli interventi tampone che riporteranno la strada a come era prima”.

Lavori infiniti

La deviazione non verrà ritirata nel breve periodo. Anas, sul proprio sito, ha scritto infatti che i tempi di ultimazione del cantiere del viadotto di Pontedazzo sono di altri quattro mesi e mezzo – è prevista la fine per il 26 settembre 2022 -, mentre per il cantiere di La Rocca “il termine dei lavori è in corso di definizione”. Più precisamente, il primo cantiere si trova completato per il 25% del totale, mentre il secondo per appena il 14%.

Questo perché “a causa della guerra, mancano i materiali, le ditte che si occupano della messa in sicurezza dei viadotti hanno subito forti ritardi nell’approvvigionamento”, spiega Piccini, “e allo stesso tempo aumentano i prezzi, per cui gli interventi che sono stati commissionati due anni fa richiedono molti più soldi di quelli previsti. E si finisce per risparmiare impiegando meno operai e quindi rallentando i lavori”.

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La Flaminia è Roma

“Roma qui significa via Flaminia, non dovremmo dimenticarcelo”, dice Piccini. “È importante che rimanga alta l’attenzione su questi cantieri perché ne va della viabilità di tutta la zona dell’entroterra. Senza pensare a nuove strade regionali ancora tutte da pianificare e costruire, gli sforzi delle amministrazioni dovrebbero concentrarsi sulle strade che abbiamo già”. Insieme al sindaco di Gubbio, Filippo Mario Stirati, “abbiamo deciso di finanziare con i fondi del Pnrr l’ammodernamento della strada della Contessa – SS452-, per evitare che il traffico pesante crei ancora ingorghi e incidenti al valico”, conclude Piccini.

About the Author

Cecilia Rossi
Nata e cresciuta nelle Marche, studio a Urbino, dove mi laureo in Comunicazione con una tesi sull'involuzione autoritaria in Ungheria. Ho vissuto per sei mesi a Bruxelles, dove non ho migliorato il mio francese, ma in compenso ho studiato un po' di economia. La maggior parte del tempo leggo libri, lavoro a maglia e mi perdo nei documentari.

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