Urbino, molestie a due minorenni: condannato a un anno e due mesi

Ingresso del Tribunale di Urbino, in via Raffaello

URBINO, 18 MAG – Il Tribunale di Urbino ha condannato R.C. a un anno e due mesi di reclusione per il reato di molestie sessuali su due minorenni, che all’epoca dei fatti, avvenuti nel 2016 in un comune della provincia di Pesaro e Urbino, avevano 13 e 14 anni. La richiesta formulata nella precedente udienza del 16 marzo dal Pubblico Ministero Irene Lilliu era di un anno e cinque mesi di reclusione.

Secondo quanto raccontato dai testimoni nel corso del processo, l’uomo commise le molestie facendo leva sulla la vicinanza e la confidenza con le due giovani, una delle quali era figlia della sua convivente, approfittando per palpeggiarle. “Un’azione subdola – così la definì Lilliu a marzo nel formulare la richiesta di condanna – che previene la manifestazione di dissenso da parte della persona offesa”.

Durante le precedenti udienze dibattimentali le ragazze avevano raccontato di essere consapevoli del fatto che quelli dell’uomo fossero comportamenti anomali, ma che non li avevano denunciati subito perché colte impreparate. Una delle ragazze ha raccontato che in una di queste circostanze si era nascosta in camera e vestita con una felpa, temendo di essere stata lei ad aver istigato il suo molestatore: “Una reazione – ha detto la Pm nel corso del processo – comune alle vittime di violenza sessuale”. A far partire il processo è stata infatti la denuncia del padre di una delle giovani, al quale la figlia aveva raccontato tutto.

Il collegio giudicante, presieduto dal presidente del Tribunale di Urbino Massimo di Patria, ha concesso le attenuanti generiche all’imputato, che oltre alla pena detentiva ha ricevuto anche l’interdizione perpetua da qualsiasi incarico nelle scuole e da ogni ufficio o servizio in istituzioni o in altre strutture pubbliche o private prevalentemente frequentate dai minori, nonché l’interdizione da tutti i pubblici uffici per un tempo pari alla durata della pena.

I giudici del collegio hanno inoltre disposto il risarcimento pecuniario del danno – da quantificare in sede civile – e il pagamento delle spese processuali a carico dell’imputato.

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Guglielmo Maria Vespignani
Nato nel 1991 ad Ancona, sono cresciuto a Jesi e mi sono diplomato al Liceo Classico Vittorio Emanuele II. Laureato in Filosofia nel 2015 all'Università di Bologna, ho successivamente diviso la mia vita tra sport e impegno sociale.

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