Anniversario strage di Capaci. Così alla Pascoli di Urbino si insegna la legalità

di MARIA ELENA MARSICO

URBINO – Il 23 maggio di trent’anni fa, alle 17.58 di un pomeriggio quasi estivo, Giovanni Brusca aziona il pulsante di un telecomando. Sotto l’asfalto dell’A29, all’altezza di Capaci, sono nascosti 500 chilogrammi di tritolo. La mafia, così, uccide il magistrato Giovanni Falcone, sua moglie, la giudice Francesca Morvillo e gli agenti della scorta Rocco Dicillo, Antonio Montinaro e Vito Schifani. L’orologio al polso di Francesca Morvillo si ferma. Non si muoverà più dalle 17.58, l’ora dell’esplosione.

Sembrava che la mafia avesse vinto, invece no. Le idee sono rimaste, la lotta alla criminalità organizzata è proseguita, si è perfezionata, grazie alle basi create proprio da Falcone. E le scuole oggi portano avanti percorsi di educazione alla legalità e di sensibilizzazione. Questa mattina, per esempio, i ragazzi e le ragazze delle medie dell’Istituto Comprensivo “Pascoli” di Urbino hanno visto e commentato il film La mafia uccide solo d’estate di Pif, tassello di un percorso scolastico verso la legalità che dura mesi e non si esaurisce in un giorno. “Questo lavoro di sensibilizzazione si fa quotidianamente, fa parte del percorso di formazione scolastica. Alla base c’è il senso di cittadinanza”, ha detto al Ducato l’assessora al Personale, allo Sport e Pari Opportunità, Marianna Vetri, che è anche insegnante.

L’albero di Falcone

Per accendere il faro della legalità, “per il futuro”, la 5A dell’Ic “Pascoli” di Urbino, già a novembre, aveva piantato l’albero dedicato a Falcone a Urbino. A pochi metri dalla casa del giudice, in Sicilia, c’è un ficus. Proprio da questo sono state prelevate delle gemme, poi duplicate per distribuirle in giro per l’Italia. L’obiettivo è quello di creare un “Grande bosco diffuso”. Il ministero della Transizione Ecologica ha promosso il progetto di educazione alla legalità ambientale in collaborazione con Carabinieri, Fondazione Falcone, Comune e Soprintendenza di Palermo. Questo gesto era legato a un altro progetto di educazione ambientale – grazie al quale i bambini curano anche un orto – che ha visto la piantumazione di ulteriori alberi anche a Gallo di Petriano.

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Sono molte altre, poi, le iniziative promosse per sensibilizzare i bambini e le bambine affinché possano diventare cittadini consapevoli e rispettosi: dal progetto “Adottiamo la città” alla scuola primaria, in collaborazione con Legambiente, a quello di educazione ambientale, dal percorso contro il cyberbullismo, a quello per il rispetto della differenza di genere. “Si parte da qui per arrivare alla legalità”, ha detto al Ducato Monica Micheli, referente per l’educazione civica e insegnante di matematica, scienze e musica all’Ic “Pascoli”.

Un percorso graduale verso la legalità

“La promozione della legalità e del rispetto sono aspetti chiave del nostro agire quotidiano – ha detto al Ducato la dirigente dell’Ic Pascoli Carla Campogiani. Questo impegno parte, infatti, sin dalla scuola materna, coinvolge anche gli studenti e le studentesse della primaria e della secondaria. “Il rischio delle scuole è quello di lavorare a spot e noi vogliamo evitarlo – ha spiegato al Ducato Micheli – il nostro è un percorso graduale verso la legalità”.

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