Ergastolo ostativo, Gratteri: “Contrario a riforma. Chi non collabora sarà sempre mafioso”

Il magistrato Nicola Gratteri (foto di Beatrice Greco)

URBINO, 24 MAG – “Sono contrario alla riforma dell’ergastolo ostativo”. Lo ha dichiarato il magistrato Nicola Gratteri, procuratore della Repubblica a Catanzaro, durante la cerimonia per la consegna del Sigillo d’Ateneo all’Università di Urbino. “Si smette di essere mafiosi solo con la morte o se si diventa collaboratori di giustizia”, ha aggiunto.

“Se un marito ha ucciso l’amante della moglie, può essere rieducato, perché non c’è più pericolo. È finita l’ossessione, quella per le corna. In base alla mia esperienza, invece, essere un mafioso è una filosofia di vita. Se non sei un collaboratore di giustizia resterai per sempre un mafioso – ha detto Gratteri – Per me è ipocrita pensare che dopo 26 anni uno smetta di delinquere. Anzi, se ha modo, si vendicherà. Questi messaggi danno un’aria di smobilitazione del sistema”.

Il magistrato si è detto contrario alla riforma approvata dalla Camera lo scorso marzo e ora al vaglio del Senato. Si tratta di una modifica dell’articolo 4 bis del codice penitenziario, che finora prevede l’impossibilità di ottenere la “liberazione condizionale” se i detenuti per reati di mafia, anche dopo 26 anni di pena scontata, non collaborano con la giustizia. La riforma era stata sollecitata dalla Consulta dopo che la Corte di Strasburgo aveva dichiarato che lo Stato non può impedire la concessione di benefici penitenziari ai mafiosi solo perché decidono di non collaborare con la giustizia.

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