Giustizia, Gratteri su legge Cartabia: “Informazione indagini lasciata a indagato e avvocato”

Il rettore Giorgio Calcagnini e il procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri durante la cerimonia di consegna del sigillo d'Ateneo (foto di Beatrice Greco)

URBINO, 24 MAG. – “Oggi non possiamo dire nulla in merito all’indagine. Possiamo riferire soltanto quante persone arrestiamo. Un rappresentante dello Stato non può informare l’opinione pubblica, ma può farlo l’indagato, l’imputato e gli avvocati in base al loro punto di vista”, si è espresso così il procuratore di Catanzaro, Nicola Gratteri, riguardo alla legge Cartabia. La riforma ha posto vincoli più stringenti alle informazioni che magistrati e forze dell’ordine possono divulgare su indagini e arresti. Gratteri ha, poi, aggiunto: “L’Italia non so come sarà collocata nella graduatoria mondiale in materia di libertà di informazione e di stampa. Secondo me saremo sotto il 150esimo posto”.

Gratteri nel corso della mattinata di oggi, 24 maggio, ha ricevuto il sigillo d’Ateneo da parte dell’Università di Urbino.

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