Urbino, niente alcol in centro dopo le 2, coriandoli banditi. Il Consiglio comunale approva

di BEATRICE GRECO

URBINO – Niente alcolici in notturna, dal lunedì alla domenica, dopo le due. Bar e pub potranno servire cocktail e birre solo in bicchieri di vetro. Chi festeggia potrà farlo, ma senza spargere coriandoli per terra. Il Consiglio comunale di ieri ha approvato alcune modifiche al regolamento di Polizia urbana e ha imposto ulteriori strette alla movida. “Per effetto di questo fenomeno, siamo costretti a limitare la libertà anche dei nostri cittadini” ha detto il sindaco Maurizio Gambini, che però ha sottolineato che si tratta “solo di precisazione per far lavorare in serenità le forze dell’ordine”.

Stop ai coriandoli. Bannato l’alcol in bicchieri di plastica

Appena scattate le 2 di notte, a proprietari di bar e pub sarà vietata la vendita di alcolici. Per le discoteche invece il divieto entrerà in vigore a partire dalle 3. Chi non rispetta la norma rischia una multa che varia dai 200 ai 1200 euro. Chi vorrà bersi un “Negroni” o una comunissima birra potrà farlo solo in bicchieri di vetro. Quindi dalle 20.30 alle 01.45, come specificato nel nuovo regolamento, addio plastica. La nuova norma obbliga i gestori dei locali del centro storico e zone limitrofe a “vendere e somministrare bevande alcoliche o superalcoliche esclusivamente servite in bicchieri di vetro ai clienti all’interno dei locali o seduti ai tavoli all’esterno”. “Gli alcolici serviti in plastica sono un incentivo per gli avventori ad allontanarsi dal locale” ha specificato Gambini al Ducato, spiegando che la norma vuole essere un contenimento del fenomeno.

Entrambi di divieti saranno validi tutti i giorni della settimana e non ammettono ignoranza. Ogni esercente, se non vuole incorrere in sanzioni che variano dai 50 ai 300 euro, sarà obbligato a esporre in maniera visibile le disposizioni. L’unica eccezione ammessa per il trasporto di alcolici in vetro sarà per chi effettua la consegna a domicilio. A permettere questa deroga, la presentazione di un emendamento da parte della capogruppo di Forza Italia Laura Scalbi.

LE ORDINANZE – Dalla notte anticipata alla corsa agli orari di chiusura dei locali

All’interno del regolamento anche il divieto di “lanciare coriandoli di qualunque tipologia, riso o altri materiali”. Resta consentito il lancio di riso in occasioni di matrimoni, ma solo all’interno del Municipio o sul sagrato della chiesa. “In nessuna città si possono gettare rifiuti per terra – ci tiene a precisare il sindaco al Ducato – . Questa nostra norma non è una regola che ci siamo inventati noi, è solo una puntualizzazione di una legge che già c’è”.

Inutile il tentativo del consigliere Davide Balducci (Viva Urbino) di opporsi alla proposta: “Non sono favorevole a un regime proibizionista. Bisognerebbe trovare delle soluzioni che non sono solo un divieto, ma che diano opportunità a chi vuole divertirsi di farlo entro i limiti” ha detto. Intervento accolto anche dalla consigliera Pd Carolina Borgiani, che ha sottolineato: “Bisogna uscire dallo standard di divieti su divieti. Anche perché abbiamo visto che spesso si tratta di decisioni inefficaci”. La modifica, però, è stata appoggiata da tutta la maggioranza e dallo stesso presidente del Consiglio Massimiliano Sirotti, che è intervenuto in difesa della proposta. “Se non verrà approvata, farò io un’ordinanza ogni 60 giorni” è stata la chiusura netta del sindaco Gambini, che si è detto preoccupato per la situazione della città e che ha assicurato che il regolamento ha avuto il benestare delle associazioni di categoria. La delibera è stata approvata con solo tre voti contrari, ma l’immediata eseguibilità non è passata. Le nuove norme entreranno in vigore dopo dieci giorni dalla pubblicazione nell’albo pretorio.

Urbino servizi: perdite per 62 mila euro ma “bilancio positivo”

Durante il Consiglio comunale è stato anche presentato il bilancio 2021 di Urbino Servizi, la società partecipata del Comune che si occupa di gestire i parcheggi, oltre che il cimitero e un asilo nido. Oltre 3 milioni di fatturato per l’anno appena passato e una perdita di 62 mila euro. “Possiamo dire che Urbino servizi è tornato a regime grazie al miglioramento della situazione sanitaria e anche grazie alla rinegoziazione dei tassi sui mutui” è stata la premessa di Giulia Volponi, presidente del Consiglio d’amministrazione, che ha ricordato come nell’anno del Covid il deficit della società ammontava a 222 mila 639 euro. “Anche se c’è una perdita, ormai però contenuta, questo bilancio fotografa una situazione positiva e solida” ha detto Gambini, che però ha continuato “L’obiettivo di Urbino servizi non è fare utili, ma dare servizi ai nostri cittadini. Sono soddisfatto del loro operato, ma si può fare sempre di più”.

Tra le proposte del sindaco quella di convenzionare i parcheggi con Telepass, in modo da facilitare ingresso e uscita. Ciò che è certo, stando alle parole di Volponi, è che per il 2022 la società investirà in nuovi parcometri per “offrire un servizio al passo con i tempi e sostituire le colonnine ormai obsolete”.

La presentazione del bilancio è stato anche l’occasione per spiegare l’aumento delle tariffe dei parcheggi e, sotto richiesta di Balducci, anche il futuro di Borgo Mercatale. Dal momento che i portatori di handicap possono sostare sulle strisce blu gratuitamente, “è ora possibile adeguare i costi degli stalli per compensare i minor posti disponibili” ha spiegato Volponi, che ha sottolineato come la scelta sia però di totale competenza dell’amministrazione comunale. Su Mercatale invece “l’obiettivo è togliere tutte le auto, ma sarà necessario aumentare gli stalli a pagamento da altre parti” è la risposta del sindaco.

Il Consiglio comunale di Urbino

Dal debito fuori bilancio alle nuove scadenze della Tari

Approvato all’unanimità dal Consiglio un debito fuori bilancio pari a 27 mila e 967 euro. Il Comune di Urbino dovrà pagare le spese legali a seguito della sentenza della Corte d’Appello di Ancona che ha respinto il ricorso dell’amministrazione contro una sentenza del 2018. Il motivo del contenzioso risale al 1998: il Comune aveva espropriato alcuni terreni nel territorio di Canavaccio e poi li aveva venduti per la realizzazione di impianti produttivi. L’ufficio urbanistico di allora però aveva fatto una valutazione errata dei lotti. Il Comune ha quindi fatto ricorso contro la società Imar srl, assegnataria del terreno, per ottenere le indennità aggiuntive, ma lo ha perso. Esito negativo anche in appello. “Il nostro legale dice che la decisione non è equilibrata. Ricorreremo al Consiglio di Stato” ha dichiarato il sindaco.

Il Consiglio ha anche approvato le nuove scadenze per il versamento della Tari, la tassa sui rifiuti. Per il 2022 la rata unica potrà essere versata entro il 31 luglio, mentre chi vorrà dilazionare il pagamento dovrà dare la seconda rata entro il 30 settembre e la terza entro il 30 novembre. Secondo il regolamento, non saranno tenuti a pagare la tassa gli immobili nei quali le utenze sono disattivate, indipendentemente dal fatto che all’interno ci sia o no il mobilio. Ciò significa tra i 15 mila e i 20 mila introiti in meno per le casse del Comune.

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