Energia, nelle Marche aumentano le colonnine per l’elettrico

URBINO – L’Europa punta all’elettrico, a ridurre le emissioni di CO2 e vieta la vendita di veicoli diesel e benzina dal 2035. Inizieranno a circolare sempre più auto alimentate da energie alternative, ma dove faranno “il pieno”? Secondo il report di “Motus – e”, l’associazione per lo sviluppo della mobilità elettrica, nel corso del 2021 sono aumentate sia le infrastrutture di ricarica sia i veicoli elettrici, nonostante la pandemia di Covid 19 abbia frenato la crescita di molti altri settori. I punti di ricarica, rispetto al 2020, sono cresciuti di 6.700 unità e cioè del 35%. Su tutto il territorio nazionale, a dicembre 2021, erano installate 26024 delle cosiddette “colonnine”. Secondo i dati dell’Aci, Automobile club d’Italia, i veicoli elettrici in circolazione nel Paese sono 1.149.528. Vale a dire 44 auto per ogni colonnina elettrica.

Marche meglio della media nazionale

E le Marche? In questi bilanci registrano un dato migliore rispetto a quello nazionale. Per ogni punto di ricarica marchigiano ci sono, infatti, 32 veicoli elettrici. Le colonnine distribuite lungo tutta la regione sono 674 e le autovetture – elettriche o ibride – in circolazione sono 21658, che sul totale dei veicoli in strada corrisponde al 2,1%.

Le Marche riportano anche un’altra percentuale “virtuosa” rispetto alle altre regioni: i punti di ricarica sono cresciuti del 51% rispetto all’anno precedente. Si posizionano, quindi, al terzo posto dopo Friuli-Venezia Giulia, +69%, e Lazio, +53%. A Urbino si contano sei colonnine localizzate in diverse aree della città: al Sasso, a Borgo Mercatale, a Santa Lucia, in via Nazionale Bocca Trabaria e in via Bonconte da Montefeltro. La Regione Marche nel 2021 aveva approvato, infatti, 48 progetti nel bando di concessione di contributi per l’installazione di infrastrutture di ricarica per mezzi elettrici che prevedeva un finanziamento di 828.190 euro.

Per avere un quadro di paragone: Il territorio che presenta un maggior numero di colonnine elettriche è quello lombardo che ha il 17 per cento di tutti i punti di ricarica presenti nel Paese: 4542. Dopo si posizionano Lazio e Piemonte con il 10% a testa di colonnine, Emilia Romagna e Veneto con il 9% e la Toscana con l’8%. Ma queste regioni presentano anche un numero maggiore di veicoli per punto di ricarica superiore alla media nazionale. Si va dai 36 del Piemonte ai 57 della Lombardia.

La prossima sfida green

Secondo i dati dell’European Alternative Fuels Observatory, l’Italia non risulta essere il fanalino di coda dell’Europa per infrastrutture. I punti di ricarica per veicoli circolanti sono presenti in un numero maggiore rispetto a nazioni come Regno Unito, Francia, Germania e Norvegia. Più in alto nella classifica ci sono soltanto i Paesi Bassi che contano un sistema di ricarica con una potenza minore. Più colonnine per minore potenza, quindi, che si traduce in una ricarica lenta adatta ai contesti urbani (utile per i monopattini elettrici).
Se l’Italia, quindi, non è indietro nel numero di infrastrutture, lo è per quanto riguarda i veicoli elettrici e sarà questa la prossima sfida green che il Paese dovrà affrontare in vista del 2035: un cambio di rotta, o meglio, di motore.

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