Urbino, domenica 18 la Raffaello Gravel, pedalata ‘enogastronomica’

Raffello Gravel
di Roberta Rotelli

URBINO- La nuova frontiera per gli amanti delle due ruote ecologiche si chiama Gravel, che in inglese significa ghiaia. Un boom, una nuova passione che ha preso piede da circa un anno perché abbina l’attività sportiva, praticata in totale sicurezza su “strade bianche”, lontane quindi dal traffico automobilistico, alla volontà degli appassionati di scoprire nuovi territori, sapori e culture. Lo sa molto bene Gian Franco Fedrigucci, il presidente dell’associazione sportiva Ciclo Ducale,  che per domenica 18 settembre ha organizzato una nuova pedalata ecologica, la Raffaello Gravel, che permetterà ai partecipanti di godersi un’esperienza unica.

Tra colline vigneti e tipicità 

Ci saranno due percorsi su strade sterrate tra cui potere scegliere: uno breve di 64 chilometri con un dislivello di 1.400 metri aperto ad ogni tipo di bici, anche le elettriche, e uno lungo di 108 chilometri con 2700 metri di dislivello, pensato per i più esperti.

Si parte dalla Fortezza di Albornoz alle 08.00 per chi sceglie il percorso più lungo e alle o8.30 per gli altri. “Abbiamo le caratteristiche territoriali e geografiche perfette – spiega Fedrigucci- per questo tipo di disciplina che unisce la passione per la bicicletta all’ambiente, alla cultura e alla cucina. Il percorso parte da Urbino e arriverà alla Tenuta Santi Giacomo e Filippo dando la possibilità ai ciclisti di apprezzare non solo le nostre colline e i nostri vigneti ma anche le specialità gastronomiche locali, come la casciotta di Urbino, la crescia  e il prosciutto”.

Si passerà poi per Ca’ Gallo, Ca’ Mazza Sette, Torre Cotogna, San Donato in Taviglione, Pieve di Cagna, Maciolla, San Cipriano e tornando verso Urbino si farà tappa all’Aura Relais, un’oasi di pace dove i ciclisti potranno rifocillarsi e assaggiare altre specialità locali. “La Gravel nasce con l’intento di promuovere il territorio rurale che circonda Urbino – conclude Fedrigucci –  e far vivere agli appassionati gli stessi luoghi frequentati da Raffaello Sanzio, però in sella ad una bici”.

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