Nubifragi Marche, a Cantiano i ragazzi del Rugby Gubbio: nel fango un gioco di squadra

La squadra del Rugby Urbino in aiuto a Cantiano
di BEATRICE GRECO

URBINO – Alcuni indossano una maglia scura, su cui spicca il disegno di un lupo a fauci spalancate e la scritta Rugby Gubbio. Altri portano addosso i colori della squadra, il blu e il rosso. Altri ancora hanno magliette di tutti i giorni. Uguali per tutti, invece, sono gli stivali alti, per affrontare il fango, e la voglia di essere d’aiuto. “Una delle regole del rugby è il sostegno – spiega al Ducato Andrea Frondizi, presidente della società Rugby Gubbio -, perché, quando sei in campo, hai sempre una persona dietro che ti possa aiutare e cui passare la palla”. Questo è lo spirito che ha spinto la squadra a organizzarsi sin da subito per raggiungere Cantiano, sconvolta dalla piena del fiume Burano e invasa da fango e detriti.

Solidali come in campo

“Ci si rimbocca le maniche senza pensarci troppo”, taglia corto Frondizi. Già altre volte la squadra eugubina aveva mostrato solidarietà ai territori limitrofi: subito dopo i terremoti che avevano devastato il centro Italia tra il 2016 e il 2017, si era mossa in soccorso della popolazione. E anche questa volta non ha esitato. Prima un giro di telefonate e messaggi whatsapp per organizzarsi, poi l’acquisto di stivali, pale e tira-acqua.

I ragazzi della squadra del Rugby Gubbio che venerdì hanno aiutato i cittadini di Cantiano

Venerdì pomeriggio, a poche ore dall’alluvione, appena la strada che collega Gubbio a Cantiano è stata pulita e riaperta, una decina di giocatori sono arrivati nelle vie del centro per dare una mano. La mattina di sabato gli aiuti si sono moltiplicati e i giocatori armati pale e forza di volontà sono diventanti venti. “Hanno dato un sostegno come fanno normalmente quando giocano in campo, mi piace pensarla così” dice Frondizi, che parla di un aiuto non solo fisico ma anche psicologico: “La gente è molto giù, molte attività sono state completamente sommerse dal fango. E in questa situazione anche solo una battuta, un fare qualcosa insieme, può fare la differenza”.

Li chiamano “gli angeli di Cantiano”

E infatti i ragazzi del rugby cercano di tenere alto il morale. Spalano con forza e con il sorriso. Si danno grandi pacche sulle spalle per incoraggiarsi e fanno lo stesso anche con chi se ne sta immobile a osservare il disastro della propria casa o del proprio negozio. Si prendono in giro, mentre spostano mobili, elettrodomestici e macchinari carichi di fango. Tutto ciò che c’è di pesante in paese è affar loro. Così tirano fuori dal forno del signor Bartolucci un grande frigo, usato fino al giorno prima per la vendita delle bibite. Puliscono e sistemano il pub irlandese di Gianluca detto Rum. Era il loro punto di ritrovo dopo alcune partite, mentre ora ha all’interno 30 centimetri di melma. “Senza di loro non so come avrei fatto” dice Gianluca al Ducato; poi, su Facebook, li definisce “i miei angeli del fango e di tutto Cantiano”.

E infatti, anche per le vie infangate del paese, le persone nominano molto spesso i “ragazzi del rugby”. “Hanno fatto un gran lavoro” dice una signora, mentre con il tira-acqua continua a pulire il salotto. “Hanno aiutato tutto il paese” dice un altro. “Sono stati fondamentali” scrive su Facebook Giorgia. “Grazie a queste persone abbiamo visto il bello dove di bello c’è ben poco”, le fa eco Giovanni. “I miei ragazzi mi hanno davvero emozionato – ammette Frondizi -, perché hanno fatto tutto questo con naturalezza. Come presidente della società, mi sento orgoglioso di tutti loro”.

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra e di terze parti maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi