Armiamoci e sparite. In Italia 400 mila “tiratori fantasma” ignoti alle strutture sportive
Il numero di licenze per il tiro a volo registrate dal ministero dell’Interno sono molte di più delle tessere che servono per frequentare campi da tiro e poligoni. Che il porto d’armi sportivo fosse per molti un escamotage per legittimare il possesso di un’arma, da tenere in casa a scopo di difesa, è da tempo la convinzione di osservatori ed esperti. Anche perché ottenere un porto d’arma per difesa personale è più complesso. Ora i numeri certificano un fenomeno cresciuto negli anni