Diario dall’Ucraina, 4 marzo: “L’Europa ci guarda morire”
Iryna Gulay, la giornalista ucraina che sta tenendo un “diario” della guerra per il Ducato, oggi racconta dell’assedio di Mariupol e della paura che questa possa essere la vita per sempre
Iryna Gulay, la giornalista ucraina che sta tenendo un “diario” della guerra per il Ducato, oggi racconta dell’assedio di Mariupol e della paura che questa possa essere la vita per sempre
È online il primo numero del Ducato per il 2022, realizzato dagli studenti dell’Ifg. In questo numero, uscito anche in formato cartaceo, sei pagine sulla guerra in Ucraina
Iryna Guley, la giornalista ucraina che si trova nell’ovest del suo paese, terrà per noi un diario in cui descriverà della guerra in Ucraina vista con i suoi occhi. In questa “prima pagina”, racconta come la vita riesca a trovare il modo di continuare a scorrere, nonostante tutto
Difficoltà, paure, dubbi del mestiere e poi sirene, allarmi antiaerei e perquisizioni della polizia. Tra gli inviati in Ucraina, Russia e ai confini con l’Europa anche due ex allievi dell’Ifg, Leonardo Zellino e Giammarco Sicuro. Nelle parole di tutti si ritrovano le storie che hanno ascoltato, i volti che hanno visto, impauriti, di chi scappa dalle bombe. Ma per raccontarli bisogna soppesare bene ogni parola, non scadere nel sensazionalismo
“Siamo andati incontro a questa gente che ci veniva addosso. Un vento di disperazione e rabbia. Eravamo gli unici che andavano in senso opposto” racconta Leonardo Zellino, giornalista inviato nei luoghi del conflitto per il Tg2
“Per un giornalista straniero lavorare in Russia in questo periodo non è facilissimo, le restrizioni sono aumentate, ci sono moltissimi controlli”. L’inviato del tg2 ha raccontato al Ducato le difficoltà che lui e i suoi colleghi stanno incontrando nel raccontare gli eventi nella città del Cremlino
L’inviata di Rainews e il telecineoperatore sono a Dnipro, dove suonano le sirene e bisogna rifugiarsi assieme ai cittadini. Lì sono stipati i beni di prima necessità. Intanto i cittadini prendono ferie per armarsi in attesa dei carrarmati russi
URBINO, 2 MAR. – Ci sono circa 80 posti disponibili per l’accoglienza dei profughi provenienti dall’Ucraina, più quelli che saranno messi a disposizione dai singoli Comuni. Questa mattina il prefetto…
Le donne che tessono teli mimetici in piazza, le barricate, la chiamata alle armi. Il racconto dell’inviato del tg1 nella città che è diventata la nuova Kiev in questi giorni ospitando gran parte delle ambasciate
di SARA SPIMPOLO URBINO – Dopo le bombe, c’è la fuga. La linea diretta che porta dalla guerra ai suoi effetti più immediati si trova seguendo la traiettoria dei profughi….
Un centinaio di persone in piazza con fiaccole e bandiere della pace assieme al sindaco Emanuele Feduzi. Tra i manifestanti anche Mariia e Vladimir, ucraini che ora vivono in Italia. Ma le loro famiglie sono ancora là
C’è Eugene, che è riuscito a sfuggire alla legge marziale e a mettersi in salvo con la moglie e i figli piccoli. C’è Tanya, imprenditrice e madre, che aspetta al confine i suoi bambini rimasti intrappolati a Kiev. C’è chi aspetta alla dogana persone da salvare, senza neanche conoscerle. E c’è anche chi rientra in Ucraina per tornare a combattere con i propri concittadini. “Ma a restare impresso – dice Corrado Zunino, inviato di Repubblica – è la gentilezza. Di chi scappa e di chi controlla gli ingressi”.
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