Coronavirus, il governo conta di riaprire le scuole lunedì. Eccezione per le tre aree del Nord più colpite e aree limitrofe. lI liceo Marconi di Pesaro riapre il 5 marzo

Università di Urbino
di GIACOMO PULETTI, FILIPPO CAMPO ANTICO

URBINO – Le scuole riaprono in tutte le regioni italiane tranne che nelle tre aree più colpite dal coronavirus – Lombardia, Veneto, Emilia Romagna – nelle quali ci sarà la sospensione delle attività fino all’otto marzo, ma non la chiusura totale. Le Marche si adeguano alle decisioni del coordinamento nazionale ed alle direttive contenute nel decreto legge annunciato per domani, domenica primo marzo dal premier Conte. Rimarrà, “come aveva proposto più volte il governo, lo stretto monitoraggio alle sole aree della provincia di Pesaro e Urbino, così da non trascinare l’intera Regione nella blacklist”. Lo si apprende da fonti di governo partecipanti alla riunione alla Protezione civile riportate dall’Ansa.

“L’obiettivo è dare regole omogenee che si applicano secondo criteri oggettivi in tutto il territorio nazionale. Il decreto dovrebbe arrivare in serata e essere disponibile da domani”, ha dichiarato il presidente della regione Luca Ceriscioli. “Il nostro impegno – ha concluso – è che, non appena arriverà e verrà confermato che quello è il contenuto, lo farò sapere a tutti in modo da potere mettere in atto tutte le iniziative per proseguire il lavoro di contenimento del coronavirus”.


Unitamente a questa decisione, è possibile che per alcuni casi specifici possa essere concessa una proroga che faccia slittare la riapertura.

È il caso del Liceo scientifico Marconi di Pesaro, frequentato dal ragazzo minorenne di Morciano di Romagna trovato positivo al Coronavirus e attualmente in buone condizioni. “Sicuramente non ha contratto il virus a scuola, visto che è stata chiusa”, ha commentato il governatore Ceriscioli. A confermarlo al Ducato anche il dirigente scolastico Riccardo Rossini, che ha detto: “Gli studenti torneranno a scuola giovedì 5 marzo. La scelta di adottare questa ordinanza è stata coordinata con il governatore Ceriscioli, con il sindaco Matteo Ricci e con l’Asur (azienda sanitaria unica regionale). Abbiamo concordato che occorresse rimandare l’apertura, per via dello studente risultato positivo al contagio. Se dovessero aumentare i contagiati, vedremo cosa sarà giusto fare”. A prescindere dalle misure che saranno adottate dal Governo “per la provincia di Pesaro-Urbino dovrebbe esserci una deroga, a causa dei numerosi contagi. Ma se ci ordineranno di aprire, apriremo. Non ho alcuna intenzione di innescare una crisi istituzionale”.

Le buone condizioni del ragazzo sono stata confermate al Ducato anche da Giorgio Ciotti, il sindaco di Morciano di Romagna, il comune dove il ragazzo vive. Lo studente comunque gravita nelle zone di Morciano, dove l’Ausl Romagna ha accertato il ‘paziente 1’, il ristoratore rientrato da una battuta di caccia in Romania. Il focolaio riconducibile sarebbe quello lombardo.

L’intera classe del ragazzo contagiato è in isolamento e il primo cittadino di Pesaro ha ipotizzato uno slittamento della riapertura dell’istituto fino a mercoledì per permettere una completa igienizzazione dell’edificio.

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