Le memorie di Busignani, pittore urbinate, un libro per aiutare la Protezione civile

Bramante Busignani
di FILIPPO CAMPO ANTICO

URBINO – Un libro per aiutare la Protezione civile, in questo momento in campo contro il Coronavirus. Amarsi ad Urbino, edita nel 2015, è una raccolta di memorie giovanili di Bramante Busignani, artista urbinate scomparso nel 2009, che è dovuto emigrare a Moserrato (Cagliari) per dedicarsi all’insegnamento della storia dell’arte. Non ha mai dimenticato la sua terra natia e soprattutto la sua più grande vocazione: la pittura. Nel libro, curato dal figlio Luca Busignani, l’autore ricorda una Urbino tra la fine degli anni ’40 e l’inizio degli anni ’50, in cui un Bramante poco più che ventenne vive amicizie e amori, elabora pensieri e considerazioni sulla città ducale, prova tristezza e gioia.

“I proventi di tutti i miei libri sono sempre stati destinati alla lotta all’Alzheimer, di cui mio padre ha sofferto verso la fine della sua vita, ma vista l’emergenza ho pensato di donare i soldi ricavati dalla vendita della nuova edizione di questo libro alla Protezione civile che sta lottando per contenere la pandemia di Coronavirus”, racconta Luca Busignani al Ducato.

Bramante si era trasferito a Moserrato dove si era spostato e aveva avuto dei figli. Lì era diventato vicepreside dell’istituto nel quale insegnava, per trent’anni, ma Urbino se la portava sempre nel cuore. Aveva affrescato palazzo Ducale in una volta del suo studio, davanti al quale teneva sempre un cavalletto aperto per farsi ispirare dalle bellezze urbinati. Il suo cuore trapiantato in Sardegna traspariva anche dalla sue tele: si ricordano i suoi quadri in cui venivano affiancati tipici paesaggi marini sardi a case che ricordavano la tipica architettura urbinate.

Una passione, quella per Urbino, che Bramante ha trasmesso al figlio, nonostante sia nato e cresciuto a Moserrato. “Io amo Urbino. Mi ricordo che tutte le estati mio padre voleva ritornate nella città ducale e noi andavamo con lui. Adesso vivo a Quarto Sant Elena vicino al capoluogo Sardo, ma Urbino è nel mio cuore”, conclude Luca. 

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