Liliana Segre: “Ho conosciuto il male assoluto e ora lo racconto. C’è chi ha interesse a un futuro senza storia”

di DANIELE ERLER

PESARO – “Ho conosciuto il male assoluto per la sola colpa di essere nata”. Quando Liliana Segre – senatrice a vita, sopravvissuta ai campi di concentramento e testimone della Shoah – finisce il suo intervento al Festival del giornalismo culturale a Pesaro, qualcuno si asciuga le lacrime dagli occhi. Tutti si alzano in una standing ovation e applaudono.

Il salone nobile di palazzo Gradari è stracolmo, molti non hanno trovato posto e sono rimasti in piedi. Qualcuno è rimasto fuori, nel corridoio. Quando la senatrice parla – quando racconta la sua storia, quando presenta l’idea di un decreto legge contro la violenza e il razzismo, quando, con la sua voce discreta e ferma, tuona contro l’eliminazione del tema di storia alla maturità – tutti stanno in silenzio ad ascoltare. Le sue parole pesano, soprattutto quando afferma che ad alcuni “conviene” che la storia sia dimenticata: “Ci sono movimenti in Europa che hanno interesse in un futuro senza storia”.

È questo il valore della testimonianza: la capacità non solo di emozionare, ma di incarnare la storia per farla diventare un insegnamento per il presente e per il futuro. Prima che sia troppo tardi. “La prima volta che sono entrata in Parlamento – ricorda la senatrice – ho detto: ‘Abbiate pazienza di questa nonna che non ha mai avuto alcuna esperienza parlamentare’. Poi però ho capito come comportarmi”.


“Ho presentato una proposta di decreto legge contro la violenza in tutte le sue forme – spiega – contro odio, razzismo e antisemitismo. E anche contro la violenza verbale che sta sul web e quella dei nostri politici che istigano i più bassi istinti delle persone. Perché vedo tanto odio: per un sorpasso azzardato, per una lampadina, per una riunione condominiale. Ci sono atteggiamenti che colpiscono per la loro violenza”. E torna alla storia della sua vita: “In Italia l’armadio della vergogna sulla Shoah italiana non si è mai aperto. I ‘vicini di casa’ sono stati i più odiosi, indifferenti anche violenti. I  miei nonni sono stati portati via per una delazione: si pagavano 3000 lire per una donna e 5000 per un uomo”


“Ho chiesto che ci siano delle commissioni parlamentari di vigilanza – aggiunge – perché lo Stato deve porre un limite alla violenza. Non deve essere indifferente. Perché è proprio contro l’indifferenza che io mi batto”.

Anche perché i testimoni del passato stanno piano piano scomparendo. “Io sono estremamente pessimista su quello che sarà il dopo di noi, quando noi testimoni non ci saremo più – dice Segre – Con il tempo tutto si riduce a una riga nei manuali di storia. Sono sicura che nel giro di 50-60 anni, forse anche meno, anche la Shoah sarà solo una riga in un libro di storia. Per questo è importante il lavoro degli insegnanti: perché portino avanti la nostra fiaccola della memoria”.

Un’altra delle battaglie della senatrice Segre è contro “l’eliminazione della storia”. A partire dalla decisione di togliere il tema di storia dalle tracce della maturità. “Era un tema scelto da una percentuale minima di studenti ed è per questo che lo hanno tolto – spiega Segre – ma il problema non è degli studenti che non amano la storia, semmai di quelli che la insegnano loro. E allora cambiamo il modo di insegnare la storia”.

“Io ricordo dallo studio liceale della storia tutte quelle guerre noiosissime del passato dell’Europa – dice Segre – Lasciamo stare tutte queste noiosissime guerre del Medioevo. Insegniamo meglio il Novecento. Gli stermini. Le testimonianze di quello che è successo. Uso le parole di Primo Levi ne La Tregua: ‘Lo stupore per il male altrui’, così descrisse lo sguardo dei soldati russi che entrarono ad Auschwitz. Questa è stata la spinta per farmi diventare una testimone”.

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra e di terze parti maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi