Ordinanza locali, il sindaco: “Decisione impopolare ma necessaria per la sicurezza”

Il sindaco di Urbino, Maurizio Gambini, durante il confronto con gli studenti sull'ordinanza anti-alcol
di Nicoletta Pettinari

URBINO – Contrastare “il degrado urbano” e tutelare “l’incolumità pubblica” sono gli obiettivi del sindaco di Urbino Maurizio Gambini, che risponde alle critiche sull’ordinanza comunale, entrata in vigore l’11 febbraio 2019, che dispone la chiusura dei locali alle 2.00 nei giorni feriali e alle 2.30 nei festivi. Il primo cittadino di Urbino si dice convinto della decisione e fa sapere che il Comune è pronto a finanziare progetti interessanti che ravvivino il centro storico di notte.

Nel 2014 il Comune aveva emanato un’ordinanza anti-alcol, ma quella entrata in vigore lunedì è ancora più severa di quella che l’ha preceduta. Perché questo inasprimento?
Sono due ordinanze differenti. Quella precedente vietava il consumo degli alcolici al di fuori dei locali e ha avuto buoni risultati, diminuendo lo scempio che prima interessava la città. L’ordinanza dell’11 febbraio 2019 prova a risolvere il problema della sicurezza pubblica e riguarda i locali che fanno intrattenimento notturno.

Quali sono i problemi di incolumità pubblica e degrado urbano che sono all’origine dell’ordinanza?
L’incolumità è una questione urgente di sicurezza pubblica e l’ordinanza attuale deriva da serie rilevazioni delle forze dell’ordine fatte presenti in questi mesi. Ad esempio, mi è arrivato un filmato di quattro giorni fa che mostrava un’ambulanza intervenuta alle cinque di mattina davanti a un locale del centro. In questo senso l’ordinanza andava emanata, proprio per garantire l’incolumità pubblica. Per quanto riguarda invece il degrado urbano, il problema è l’invivibilità del centro storico causata dalla presenza dei locali notturni. Una delle accuse che ho sentito in merito è che i cittadini di Urbino non vogliono gli studenti. Non è affatto così. I cittadini chiedono semplicemente comportamenti corretti, perché non è giusto ritrovare al mattino strade e portoni sporchi di vomito o urina. Spesso le decisioni che devono essere prese sono impopolari.

Ci sono critiche all’ordinanza da parte degli esercenti, tra cui Samuele Sorrenti, proprietario della discoteca Enjoy, che la accusa di essere “un sindaco proibizionista”. Lei come risponde?
Capisco queste rimostranze, ma non ho nulla da rispondere. Il Comune inizialmente aveva proposto la sospensione della vendita degli alcolici all’una di notte. Poi confrontandosi con i gestori dei locali, questi hanno preferito anticipare la chiusura alle 2.00 piuttosto che vietare la vendita dell’alcol e restare aperti. Io, come sindaco, ho aderito alla decisione concordata con i commercianti. Mi dispiace che l’ordinanza colpisca anche negozianti che non vendono alcol, come la cornetteria, ma che portano avanti attività artigianali.

L’amministrazione pensa di predisporre delle forme di compensazione per far fronte al problema?
Non abbiamo facoltà di ricompensare gli esercenti. Ho detto ai commercianti di presentare progetti di animazione per la vita notturna della città, che dovrebbero svolgersi dalle nove alle due di notte, ma non ho ancora ricevuto proposte. Nel caso ci fosse un progetto che riesca a “spostare la notte”, ravvivando il centro e coinvolgendo i locali, siamo pronti a finanziarlo.

L’ordinanza avrà validità fino al 12 aprile 2019. Come mai questa scadenza a termine?
È un’ordinanza contingibile e urgente che, per legge, resta in vigore 60 giorni.

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