Lui: “Importuni mia moglie”, l’altro: “Non è vero”. E il diverbio finisce a botte

Tribunale di Urbino
di MARIA PIA PETRAROLI

URBINO – Montefelcino, 19 marzo 2017: due uomini entrano in un bar della zona, apparentemente tranquilli, e quando escono iniziano a colpirsi e ferirsi a vicenda. Protagonisti della vicenda due  trentenni di origine marocchina, Afif e Bouziane, diventati rivali per una donna, la moglie di Afif.

I coniugi, che hanno portato in aula Bouziane, erano presenti oggi al processo davanti al giudice di pace a Urbino. La donna ha raccontato la sua versione dei fatti: nei giorni precedenti la violenta litigata, Bouziane aveva cercato di approcciarla più volte, importunando lei e i suoi figli. Le aveva fatto diverse avances, le aveva chiesto il numero di telefono e le aveva proposto di aiutarlo nei lavori di casa, ma lei ha detto di avere sempre rifiutato.

Si arriva poi al giorno della lite, il 19 marzo. La donna ha raccontato, continuando la sua testimonianza, che quel pomeriggio, dopo essere andata a prendere uno dei suoi quattro figli a scuola, ha incontrato l’uomo in un parco lì vicino. Lui  ha cercato di avvicinarsi ai suoi figli e di abbracciarli e in tutta risposta lei gli ha urlato di andarsene via, ma nessuno l’ha sentita. “Io e i miei bambini abbiamo avuto paura”, ha detto. Poi i due si sono separati e la moglie di Afif è tornata a casa dal marito, che però dormiva. Al suo risveglio, lei ha deciso di non dirgli nulla, di non raccontargli quanto accaduto poco prima con Bouziane.

In serata Afif è uscito di casa per andare al bar, dove, dopo aver preso un caffè e comprato delle sigarette, ha incontrato Bouziane. Ed è proprio quest’ultimo ad aver raccontato, oggi, che l’amico, avendolo visto nel locale, lo ha subito invitato a uscire per parlare. A quel punto Afif  gli ha chiesto se avesse incontrato la moglie nel parco qualche ora prima e poi gli ha intimato, con fare agitato, di non parlare più con lei. Poi hanno iniziato a spintonarsi verso una ringhiera, alta circa un metro, e sono volati al di sopra di questa recinzione, precipitando sul vialetto in cemento di una proprietà privata e procurandosi entrambi diverse ferite. Bouziane ha battuto la testa per terra, Afif si è fatto male a un occhio nella caduta.

Dopo la colluttazione, i due sono stati riportati alla calma da un passante che ha assistito alla scena e ha subito avvertito i carabinieri della zona. Su proposta di entrambe le parti, il tribunale di Urbino ha deciso di rinviare la sentenza per discussione.

Sono molte comunque le incongruenze venute fuori dal racconto dei protagonisti della storia.  La moglie di Afif, per esempio, ha dato oggi una versione dei fatti diversa da quella che aveva comunicato ai carabinieri subito dopo l’accaduto. La donna aveva detto alle forze dell’ordine che, dopo aver incontrato Bouziane al parco il 19 marzo e dopo essere stata da lui importunata, si era subito confidata con il marito, raccontandogli tutto una volta tornata a casa. Se le cose sono andate veramente così, sarebbe stato proprio l’incontro al parco tra sua moglie e il suo amico a scatenare la reazione di Afif che, in cerca di un chiarimento con l’altro, ha poi finito per scontrarcisi.

Sono diverse anche le testimonianze fornite oggi dalla donna coinvolta e da Bouziane. A differenza di quanto detto dalla prima, l’uomo ha affermato di non aver mai nutrito alcun tipo di interesse nei confronti della moglie di Afif, anche perché è sposato. Raccontando i fatti del 19 marzo, ha precisato che non è stato lui per primo ad avvicinarsi ai bambini, ma sono stati questi ultimi a corrergli incontro, perché lo conoscono da tempo. Due dei figli di Afif e due dei figli di Bouziane infatti frequentano la stessa palestra. Ha poi aggiunto che in quel periodo era depresso e in cura da uno specialista.

A confermare la versione di Bouziane sono state infine le parole di un’altra testimone, che ha detto di avere visto dalla finestra della sua casa a Montefelcino, quel giorno di marzo, l’imputato e la donna al parco. Stando alle sue affermazioni, i figli di Afif sono corsi di loro spontanea volontà verso l’uomo e i due, con un atteggiamento tranquillo, hanno parlato tra di loro serenamente per  poi separarsi e prendere due strade diverse.

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