Elezioni, Rosati e lo schieramento anti-Gambini: “Per una coalizione più ampia mi sarei fatto da parte”

Mario Rosati, candidato sindaco per la coalizione di centrosinistra
di MARCO FERRARI

URBINO – “Mi sarei volentieri fatto da parte per avere uno schieramento ancora più ampio, che accogliesse altre rappresentanze, anche della sinistra. Ma non ci siamo riusciti”. A venti giorni dalle elezioni amministrative il candidato della coalizione Pd, Cut e Urbino al centro Mario Rosati svela un retroscena sui rapporti tra le liste che si oppongono al sindaco Gambini nei primi giorni della campagna elettorale, prima della definizione degli schieramenti.

“La mia lista mi aveva già contattato per propormi la candidatura – continua – però ancora non era stata ufficializzata. La cosa mi intrigava ma, nel caso in cui il mio nome non fosse piaciuto alla coalizione più grande possibile, sarei stato anche disposto a rinunciare. Purtroppo non siamo riusciti a coinvolgere altri soggetti politici.”

Accanto a Maurizio Gambini, sindaco uscente candidato per il centrodestra, e Gabriele Lauricella, aspirante primo cittadino del Movimento 5 stelle, sono tre i candidati sindaci espressi quest’anno dal centrosinistra urbinate: Giorgio Londei, già eletto per due mandati consecutivi nel 1980 e nel 1985, Donato Demeli e appunto Rosati.

Le liste elettorali sono ormai chiuse e non è quindi più possibile modificare gli schieramenti politici già delineati. In caso però di ballottaggio, sarà possibile l’apparentamento delle liste escluse dal secondo turno. Quindi i candidati con meno voti potranno dichiarare il proprio sostegno a uno dei due candidati “superstiti” prima dello scrutinio finale.

Successe qualcosa di simile durante le comunali del 2014 quando Maria Clara Muci, candidata a sindaco per il centrosinistra, finì in vantaggio al primo turno con il 37,6% dei voti, contro il 33,54% di Gambini. In quel caso la coalizione di centrodestra risultò vincitrice al ballottaggio proprio grazie ai voti di Cut, il partito di Maria Francesca Crespini, che diede il suo sostegno al futuro sindaco soltanto in seconda battuta.

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