Il ministro dell’Ambiente Costa a Urbino: “Per la ferrovia ci sono i fondi, ma serve un progetto” – VIDEO

Il ministro dell'ambiente Sergio Costa e il canidato sindaco pentastellato Gabriele Lauricella
di FILIPPO CAMPO ANTICO,  servizio tv di GIULIA CIANCAGLINI

URBINO – “I soldi ci sono. Se Urbino vuole la riapertura della ferrovia deve presentare un progetto serio e credibile per poter accedere ai finanziamenti”. Così il ministro dell’Ambiente Sergio Costa all’incontro che si è tenuto giovedì 23 maggio alla sala Serpieri del Collegio Raffaello con Gabriele Lauricella, candidato sindaco pentastellato della città ducale, e con gli aspiranti primi cittadini della regione Marche. Il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha infatti stanziato 3,7 miliardi di euro per il trasporto pubblico locale. Nel 2017 la Fano-Urbino è stata inserita tra le 18 ferrovie dismesse da ripristinare a scopi turistici, con fondi per 235 milioni di euro.

La discarica di Ca’ Lucio è un altro dei temi caldi della campagna elettorale. Secondo il ministro Urbino dovrebbe seguire il modello virtuoso di Treviso, “in cui 49 comuni si sono consorziati per gestire lo smaltimento dei rifiuti e sono passati all’85% di raccolta differenziata, favorendo il riutilizzo di ogni tipo di materiale, compresi i pannolini per bambini e in cui ogni cittadino paga solo in funzione di quanti rifiuti produce con un bonus per i più diligenti”.

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Il ministro ha poi sottolineato come l’unico modo per risolvere il problema dei rifiuti sia quello di smaltirne il più possibile in modo ecologico e che in questo gli amministratori locali hanno il compito di mettersi insieme per cercare di abbattere i costi e migliorare la gestione. “La discarica di Ca’ Lucio doveva subire un ampliamento nel 2014. Abbiamo fatto un primo ricorso al Tar. Poi al Consiglio di stato e siamo riusciti a bloccarlo. Adesso è diventato un deposito di rifiuti industriali che è molto peggio”, lamenta Lauricella. Secondo il candidato sindaco andrebbe inserita l’educazione ambientale a scuola. “Con un’attivista siamo andati ad aprire i sacchi della spazzatura per vedere cosa ci fosse dentro. C’era di tutto”, aggiunge.

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