A Urbino, maggio è stato più buio di gennaio. Il più piovoso da 80 anni e il più freddo dal ’91

di NICCOLÒ SEVERINI

URBINO – Maggio di solito apre le porte all’estate, ma quest’anno è sembrato più il colpo di coda dell’inverno: infatti, è stato più buio di gennaio. I dati dell’osservatorio Serpieri dicono che il mese appena trascorso ha registrato un calo di temperatura media di 3,3 gradi nelle Marche, un clima così rigido non si era mai riscontrato in questo periodo dell’anno nel trentennio 1981-2010.

Il termometro ha registrato mediamente 13,4 gradi a Urbino facendo diventare maggio 2019 il più freddo dal 1991, anche se il più rigido in assoluto è stato quello del 1980 con una media di 9,9 gradi. Questo ha spinto il sindaco di Urbino, Maurizio Gambini, a concedere addirittura tre proroghe per l’accensione dei termosifoni, l’ultima terminata il 25 maggio.

Mappa delle configurazioni delle correnti a maggio 2019 in Europa (Fonte: Weatherball)

Nella classifica italiana delle precipitazioni, la zona nord delle Marche si è piazzata al secondo posto dietro alla zona centrale dell’Emilia Romagna (le province di Parma e Modena). Nella città ducale sono scesi 221,3 millimetri di pioggia: il 358% in più rispetto rispetto ai mesi di maggio tra l’anno 1981 e 2010. Quello del 2019 si prende il secondo posto nella graduatoria cittadina. Per trovare un maggio più piovoso bisogna tornare indietro di 80 anni, nel 1939, quando si registrarono 300,4 millimetri. Le cause di queste anomalie sono l’esposizione allo sbarramento dei venti da nordest e l’arrivo delle correnti nord europee che hanno portato a configurazioni depressionarie intorno alla penisola, si legge nel rapporto di Nimbus, il sito ufficiale della Società meteorologica italiana.

La classifica delle province più piovose a maggio 2019 (Fonte: Nimbus)

Per questo anche le ore di luce sono state di meno. L’eliofania è il parametro che misura la durata del soleggiamento e quindi è influenzato anche dalla copertura nuvolosa. In questo maggio gli urbinati hanno goduto di cieli sereni per meno ore rispetto agli ultimi 25 anni: l’anno più “buio” è stato il 1994. Questo deriva dalla presenza di depressioni più persistenti e profonde del solito rispetto al periodo di riferimento.

Eliofanografo. Uno degli strumenti dell’osservatorio Alessandro Serpieri

Ma nonostante un maggio più rigido del solito, l’estate meteorologica è arrivata puntuale il primo di giugno, come ha confermato lo stesso Osservatorio Serpieri su Facebook.

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