Ponte Armellina, la frazione di Urbino diventata ghetto: otto anni di progetti al palo

Il cantiere di un edificio di Ponte Armellina
di FRANCESCO COFANO e CHIARA UGOLINI

URBINO – Ponte Armellina, un simbolo di come la paralisi delle istituzioni negli anni generi degrado. Dovevano essere 76 monolocali per studenti immersi nel verde. Ma anno dopo anno gli universitari se ne sono andati e sono arrivate famiglie grandi e piccole, soprattutto di stranieri. In poco tempo Ponte Armellina è diventata Urbino 2: un quartiere che si è allontanato dalla città molto più dei 12 chilometri di strada necessari per raggiungerlo. Dal 2011 se ne annuncia la riqualificazione con progetti prima presentati, poi ridimensionati e infine riproposti nella versione originaria. Ma di questi ultimi otto anni rimangono solo parole.

IL REPORTAGE – Ponte Armellina è ancora una Urbino 2. “Qui non cambia nulla”

I fallimenti del 2011 e del 2015

Tutto comincia con un primo progetto, da quasi 8 milioni di euro, varato nel 2011. I protagonisti sono tanti: la Regione Marche, che stanzia 3.700.000 euro, la provincia di Pesaro e Urbino e l’Erap (Ente Regionale per l’Abitazione Pubblica), con un finanziamento da un milione e mezzo a testa, e la cooperativa “Villaggio dell’amicizia”, che partecipa con poco più di un milione.

L’obiettivo è trasformare i 76 monolocali per universitari in 46 abitazioni per famiglie a canone agevolato. Seguono però anni di stallo. Con il ritiro della cooperativa nel 2015 il piano si ridimensiona e le risorse vengono ridotte a quattro milioni e mezzo tra contributi nazionali e regionali. Le case da ristrutturare e trasformare in alloggi popolari non sono più le 46 di quattro anni prima ma solamente 26, con in più un intervento su fogne e marciapiedi.

2017: nuovo stallo

Dopo due anni si ritorna alle ambizioni iniziali: otto milioni di euro complessivi di cui quattro e mezzo ottenuto dallo sblocco del fondo Piperru e tre e mezzo dal fondo governativo per la riqualificazione delle periferie. Si punta a fare di Urbino due un quartiere popolare ideale: 46 appartamenti da 80 metri quadri; un percorso pedonale che porti alla vicina Gallo, frazione di Petriano; una pista ciclabile; tre campi sportivi e un orto botanico sociale. I lavori partono nel novembre del 2017 e vanno avanti per qualche mese. Poi il copione si ripete: il cantiere si ferma di nuovo, fino ad oggi.

L’ultima puntata della storia è di pochi giorni fa. Il sindaco Maurizio Gambini, appena rieletto per il suo secondo mandato, ha spiegato alla redazione del Ducato che “il ritardo nei lavori di ristrutturazione è dovuto al fallimento della ditta che aveva vinto l’appalto, la Nuova Edilizia di Frontone”. “A breve – continua il primo cittadino – verrà individuata una nuova impresa a cui affidare i lavori. Spero che si riparta nelle prossime settimane ma non posso dare una data precisa”.

L’Erap sta continuando ad acquisire gli appartamenti dei privati e nel secondo piano di investimenti l’obiettivo è abbattere due delle quattro “stecche” che compongono Urbino 2 per ridurre il numero di appartamenti e rendere il quartiere più vivibile. Il passo successivo – secondo Gambini – sarà assegnare il 51% delle case a cittadini italiani, come prevede il regolamento comunale. Metà delle famiglie che abitano a Ponte Armellina verranno dunque ricollocate.

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