Celebrazioni raffaellesche, Sgarbi risponde a Fabbri: “Non sa quello che dice”

Vittorio Sgarbi

URBINO, 14 GEN. – “Non si possono immaginare gemellaggi con Loreto o Ancona. Questo non sa quello che dice”. Così il critico d’arte Vittorio Sgarbi ha risposto al consigliere regionale del Movimento 5 stelle Piergiorgio Fabbri, reo di aver attaccato, sulle pagine de Il resto del carlino, l’amministrazione urbinate per la gestione delle celebrazioni raffaellesche dell’anno 2020. Il pentastellato aveva espresso preoccupazione perché, a suo dire, “Urbino rischia di non cogliere l’occasione per affermare la propria immagine nel mondo durante il cinquecentenario della morte del pittore”, proponendo dei gemellaggi con altre città della regione come Loreto o Ancona.

Non si è però fatta attendere la replica del critico ferrarese. “All’interno del comitato nazionale”, ha spiegato Sgarbi, “abbiamo deciso di dare il massimo rilievo alla mostra di Roma e di aprire, a Urbino, la mostra su Baldassarre Castiglione. Le Scuderie del Quirinale ci hanno promesso la tomba di Raffaello, che verrà duplicata ed esposta intorno alla fine dell’anno. Sarà presente l’altare dello Spasimo di Sicilia, di cui si sta accertando la paternità e che qualcuno attribuisce al genio urbinate. E con la Regione abbiamo programmato di portare a teatro, entro l’anno, la Calandria. Una commedia del cardinale Bernardo Dovizi da Bibbiena che proprio a Urbino, nel 1513, è stata messa in scena per la prima volta. Tutto questo – ha poi concluso Sgarbi – ha un unico problema: ossia che la Regione non ha ancora fatto un’adeguata attività di promozione”.

(m.f.)

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