Coronavirus, cosa fare e quali procedure sono previste in caso di sospetto contagio

di FRANCESCA DE MARTINO

Torni nelle Marche dalla Cina e non sai come comportarti?

Se negli ultimi 14 giorni hai soggiornato nelle zone della Cina interessate dall’epidemia sei tenuto prima di tutto a comunicarlo al Dipartimento di prevenzione territorialmente competente: per le Marche bisogna chiamare il numero verde 800. 936.677 disponibile dalle 8 alle 20, attivato dal Gores, il tavolo tecnico istituito dalla Regione per l’emergenza sanitaria del Coronavirus. Una volta avvenuta la comunicazione al centralino, le autorità competenti provvederanno a far applicare la quarantena domiciliare fiduciaria. Se non si effettua la segnalazione si incorre nella sanzione prevista dall’ordinanza: arresto fino a tre mesi e una ammenda fino a 206 euro.

Credi di avere i sintomi del Covid-19 (febbre, tosse, mal di gola, difficoltà respiratorie)?

La prima cosa da fare è evitare di recarsi dal medico o al pronto soccorso ma telefonare al numero di pubblica utilità 1500 oppure il proprio medico di base e, in sua assenza, la guardia medica. A quel punto verranno date delle istruzioni telefoniche: se si è in contatto con altre persone si è tenuti a indossare una mascherina chirurgica, lavare le mani regolarmente e utilizzare fazzoletti usa e getta. Ma le precauzioni, esposte in un decalogo diffuso dall’Istituto superiore di Sanità, sono valide per tutti. Se il Gores valuterà che sussiste un potenziale rischio Covid-19, a casa del paziente interessato arriverà un medico che effettuerà la prova “tampone”, per verificare la positività o negatività al virus.

Cosa succede se risulti positivo al virus?

In caso di positività scatta il protocollo che prevede l’isolamento del paziente. Per questo sono già stati messi a disposizione 57 posti letto dislocati nelle strutture di malattie infettive di Ancona, Fermo e dell’azienda ospedaliera Marche Nord, nei presidi di Pesaro e Fano. Ma se il numero di contagi dovesse richiederlo, verrebbe messo a disposizione un numero maggiore di posti letto, sempre in isolamento, non solo negli ospedali ma anche in altre strutture che siano in sicurezza.

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